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Roma, chiusa l’indagine su Mourinho: ha 5 giorni per difendersi

Secondo quanto riferisce l'ANSA, il club giallorossa studia una strategia e deciderà entro 48 ore se fare ricorso

Dopo quanto accaduto ieri, la domanda è lecita: se José Mourinho, come da sua facoltà entro cinque giorni, chiederà di essere sentito dalla procura Figc per il fascicolo sulle frasi contro Marcenaro, in quale lingua parlerà a Chinè?

L'ultima trovata dello Special One, infatti, ha fatto il giro d'Europa.

"Il solito José", scrivono in Portogallo, mentre in Spagna El Mundo punta sull' "ironia", dopo che il tecnico della Roma ha deciso di tenere la conferenza stampa post partita con il Sassuolo in portoghese e non in italiano, come forma di protesta per l'apertura di un'inchiesta federale per dichiarazioni lesive nei confronti dell'arbitro Marcenaro prima di Sassuolo-Roma.

"Il mio italiano evidentemente non è così forbito", ha poi detto sarcasticamente il tecnico che oggi, insieme alla Roma, si è visto notificare dalla procura la contestazione formale e l'avviso di conclusione indagini aperta sabato pomeriggio. Dunque da adesso scattano i cinque giorni per il club giallorosso per adottare una strategia difensiva e decidere se presentare o meno delle memorie o far interrogare lo Special One prima di un probabile deferimento che porterebbe il tecnico di fronte al tribunale federale nazionale, con il rischio di una squalifica. La società sta studiando la miglior strategia e prenderà una decisione nelle prossime 48 ore su quale strada intraprendere.

Nel frattempo però il club ritiene che ci sia una disparità di trattamento nei confronti del proprio allenatore rispetto agli altri suoi colleghi che in circostanze simili non hanno visto aprirsi indagini federali. Certo è che la battaglia con gli arbitri dello Special One continua a dividere perché se da una parte infiamma il tifo romanista, dall'altra scatena critiche contro la strategia della tensione adottata dal portoghese. "Quando io vedo un grande allenatore come Mourinho - ha tuonato Paolo Casarin, ex n.1 degli arbitri e top anche a livello internazionale - che prima della partita dice tutte quelle cose, allora vuol dire che c'è qualcosa che non funziona. Questa libertà di criticare prima, tirando fuori cose di scarso contenuto non deve essere consentita, questa roba deve essere stroncata".



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