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CALCIO - "Dire "il mio calcio" mi fa venire i brividi, anche se lo dicono. È un'espressione sbagliata. Al massimo se lo dice Guardiola. Al massimo De Zerbi o Simeone che hanno spostato qualcosa. Ma il calcio non è mio. Io non penso di essere a quel livello, di avere quel marchio di fabbrica. Gli allenatori bravi li riconosci da come giocano le loro squadre. Se la nostra squadra sarà riconoscibile, io sarei contento di questo. Venire ricordato come uno che fa giocare bene le squadre e fa vincere mi basta e mi avanza".
CONTRATTO - "I presidenti sono stati chiarissimi sulla durata del contratto e sul tenore della mia permanenza. Io ho detto ok, va benissimo. Voglio un bonus per la qualificazione in Champions. Non ho firmato in bianco ma quasi, la cifra che hanno messo loro. Ovviamente non farò tutta la mia carriera così. Europa League? Non ci sono condizioni, non ci sono rinnovi automatici. È un contratto di 6 mesi. Ho solo chiesto di trattarmi da allenatore. Non da leggenda del club. Non devo fare il giro di campo con le mascotte. Loro su questo erano d'accordissimo. Loro sanno che giocherò fino alla morte per rimanere qui. E loro sono soddisfatto di questo. Voglio meritarmi sul campo la riconferma, sarebbe un sogno per me".
DIFESA - "A tre o a quattro? Io nasco con Spalletti e il colpo di fulmine finale me l'ha dato Luis Enrique. Questi allenatori portano tanti giocatori in fase offensiva e difendono a 4. Questa squadra è stata costruita per giocare a 3, ci prenderemo fino all'ultimo per decidere. Si può anche difendere in un modo e attaccare in un altro, vediamo di decidere e non tolgo l'opportunità di cambiare magari in corso di partita o di stagione. Magari qualcuna a 3 e qualcuna a 4, dipende dalla partita. Abbiamo provato entrambe le cose".
AMBIENTE - "Non ho bisogno di stimoli in più. Non mi destabilizza il clima. Non sono stupido. Una scelta calmante? Modo brutto di definirlo. Quando sostituisci un allenatore amato devi prendere in considerazione altri fattori. Con altri allenatori al mio posto la reazione dei tifosi sarebbe stata più devastante nei confronti della squadra. I tifosi sono una parte importante, hanno portato anche dei punti. Sono capaci di saper amare due persone insieme. Hanno amato Mourinho ma non sarà difficile amare anche me. Non mi hanno scelto per i risultati della SPAL, non sono stupido. Ma scelta calmante è brutto. Una scelta ponderata per diversi fattori, anche di leadership. Io ne ho approfittato. Penso che possa essere una grandissima occasione per me per diventare l'allenatore che voglio diventare".
ALLENATORE DELLA ROMA - "Non la sognavo così. Che mandano via l'allenatore più titolato del mondo per prendere me. Non mi hanno forzato, non mi hanno puntato la pistola alla tempia per accettare. Mi aspettavo un processo più graduale. È pieno il mondo di allenatori ad interim che sono rimasti. L'ultimo caso Palladino al Monza, che è uno dei più bravi in Italia. Non è una cosa così rara, ma la immaginavo diversa. Io mi sento l'allenatore della Roma, più in campo che negli spogliatoi. Io non devo fingere qui, che non voglio bene a Pellegrini a Cristante. Una persona mi ha consigliato di non venire con la mia macchina. Ma io non devo fingere. Quando ero in campo mi sono sentito allenatore".
MOURINHO - "Gli ho mandato un messaggio, non di circostanza. Lui era stato uno dei primi a mandarmi un messaggio quando andai alla SPAL. Si era stufato? Devi chiederlo a lui, non mi interessa neanche troppo. Devo pensare a cosa posso migliorare".
SQUADRA - "Qualche problema lo riscontravo anche guardando le partite. Non pensavo che giocasse male. Alcune le giocava male, altre molto bene. Con l'Atalanta e col Napoli la Roma ha giocato una grande partita. Ha avuto delle alternanze. Qualche domanda ce la stiamo facendo, ma non la vengo a dire qui in conferenza".
PISILLI - "Chi mi ha stupito? Ero consapevole che questa fosse una squadra forte. Dal vivo rimani impressionato. Quando vedi la palla toccata da Lukaku, Dybala, Pellegrini... Non conoscevo bene Pisilli, è un giocatore tanto forte. È un bambino ancora. Mi ha impressionato. Avevo la colpa di non conoscerlo bene".
VERONA - "Non dobbiamo sottovalutare il Verona, io stimo tanto Baroni come allenatore e come uomo. È una squadra solida, di fisicità".
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