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Roma-Inter sfida tra filosofie opposte: un dato curioso spiega la forza dei nerazzurri

Daniele Vitiello Redattore/inviato 
All'Olimpico si affronteranno squadre che fanno un ricorso decisamente diverso all'uno contro uno

L'orchestra Inter prevede poco spazio per gli assoli. Da anni ormai i nerazzurri basano i propri successi sul gioco di squadra, sulla valorizzazione di un contesto attraverso le più che valide idee di Simone Inzaghi. Ognuno ha il suo compito all'interno di uno spartito che ha equilibri solidi, magari con una certa libertà, ma sempre inserendo scelte e movimenti in un pensiero collettivo. Spazio, dunque, a giocatori funzionali e non a dribblomani, che - va detto - in alcune circostanze aiuterebbero eccome. Ma la ricetta è sicuramente vincente anche così.

Discorso totalmente diverso, invece, per la Roma, prossima avversaria dei nerazzurri. La Gazzetta dello Sport, infatti, mette a confronto un dato: "Inter-Roma è un volo rovesciato: chi dribbla di meno viaggia in prima classe e beve Champagne. I nerazzurri sono l’ultima squadra per dribbling in Serie A, mentre la banda Juric è la seconda dopo la Juventus. La classifica, però, dice Inter seconda e Roma nona. Domenica si ritrovano all'Olimpico per una sfida d’alta quota dove la prima classe è in fondo. Un controsenso dettato da due tipi di fare calcio differenti".

L'Inter, che magari in futuro metterà in squadra anche giocatori con altre caratteristiche, sa come affrontare la carenza di dribbling: "È la squadra ad aver effettuato meno dribbling in Serie A: 80 in sette partite. Con una media di circa dieci uno contro uno a partita e una percentuale di successo del 56%. La precedono Torino (92), Genoa (104), Venezia (114) e Verona (115). La Roma, invece, è dietro solo alla Juve di Motta con 195 dribbling. La terza è il Napoli con 193. Seguono Lazio e Milan con 178. 

Il dato curioso è un altro. L’Inter è la seconda squadra ad aver effettuato più tocchi dentro l'area di rigore in Serie A: 170. Davanti c’è solo l’Atalanta con 184. La Roma è quarta con 166. Questo significa che la manovra nerazzurra aggira l’uno contro uno. Riesce ad arrivare in porta con la costruzione, la manovra, l’asse mancina con Bastoni e Dimarco. Con il gioco. E anche con i cross: i nerazzurri sono la squadra con più traversoni dentro l’area (146). Di questi 90 arrivano dalla fascia del ragazzo di Porta Romana, il crossatore migliore d’Europa per costanza e numeri (non per percentuale realizzativa). Questione di dogmi e catene".