BRASILE - Allo stadio Pacaembù di San Paolo martedì il Brasile affronterà in amichevole la Romania. Di per sé questa non sarebbe una grande notizia se non fosse che il match costituirà la partita dell’addio al calcio di Ronaldo. E’ previsto che il Fenomeno giocherà circa per un quarto d'ora, giusto il tempo di una standing ovation e di chiudere con la maglia verdeoro la sua avventura da calciatore. "La mia storia con la Nazionale è stata un sogno meraviglioso – ha detto l'ex interista in un'intervista a Globoesporte - E' stato il momento più bello e la maglia più importante che ho indossato durante la mia carriera. La Seleçao mi ha regalato molta popolarità, mi ha reso orgoglioso. Avrò la pelle d'oca e mi verrà da piangere".
ultimora
Ronaldo, addio e standing ovation
BRASILE – Allo stadio Pacaembù di San Paolo martedì il Brasile affronterà in amichevole la Romania. Di per sé questa non sarebbe una grande notizia se non fosse che il match costituirà la partita dell’addio al calcio di Ronaldo. E’...
UN GRANDE CAMPIONE – Continua poi il fuoriclasse brasiliano: "Sarà molto emozionante, ma io starò sempre vicino alla Nazionale brasiliana, che rappresenta molto per me, è una maglia nella quale mi identifico e dalla quale non mi separerò mai definitivamente". Ronaldo Luís Nazário de Lima (Rio de Janeiro, 22 settembre 1976), soprannominato O Fenômeno, vanta con la Nazionale brasiliana 97 presenze e 62 gol e si è laureato per due volte campione del mondo, nel 1994 e nel 2002. È stato eletto per 3 volte FIFA World Player (1996, 1997,2002) e per 2 volte Pallone d'oro (1997, 2002) ed è anche il miglior marcatore assoluto della storia dei Mondiali con 15 gol in 19 partite, uno in più di Gerd Müller e Miroslav Klose. Il giocatore ha ripercorso velocemente le tappe della sua carriera: dai primi calci dati con la maglia del Clube Valqueire, al Cruzeiro, fino all'approdo in Europa, con il Psv Eindhoven, ad appena 17 anni. Quindi l'esplosione definitiva con Barcellona e Inter, gli infortuni, quindi Real Madrid, Milan ed infine Corinthians. "Sono sempre stato molto critico con me stesso, il giorno dopo rivedevo le partite per capire dove sbagliavo e dove potevo migliorare. Non mi sono mai 'seduto', ho sempre pensato di poter crescere, sono sempre stato il maggior critico di me stesso".
© RIPRODUZIONE RISERVATA