Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Ronaldo ha parlato dell'uscita del suo Brasile e anche del finale di questo Mondiale:
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Ronaldo: “Sempre disponibile per aiutare il Brasile. Mbappé? Mi ricorda… me”
Ronaldo, ha smaltito la delusione per il Brasile?
—«Credo che il Brasile abbia fatto un ottimo Mondiale, commettendo pochi errori. Però ci è mancata un po’ di malizia nel finale della partita con la Croazia: avremmo dovuto tenere il pallone, perdere un po’ di tempo».
Al posto di Tite si parla di Ancelotti o Guardiola.
—«Sarebbero grandi maestri. Per me non è un problema vedere uno straniero alla guida del Brasile. I nomi di Ancelotti e Guardiola sono credibili, così come quello di Mourinho».
Perché il Brasile non chiama Ronaldo a dare una mano nella ricostruzione della nazionale?
—«Io sarò sempre disponibile ad aiutare il Brasile. Sempre. Bisognerebbe capire come, ma lo farei volentieri».
Chi vince il Mondiale?
—«Pensavo che i favoriti fossero Brasile e Francia. Il Brasile è andato a casa e resta la Francia, che finora ha confermato tutte le sue potenzialità. E apparentemente sa anche gestire la pressione».
Mbappé è il suo erede?
—«Mi ricorda... me quando giocavo: rapido, potente, tecnico. E sa usare le sue qualità nel modo migliore. Mi impressiona molto perché, in un calcio in cui tutti vanno veloci, lui è velocissimo: ha una marcia in più. Ha un talento naturale, è spesso decisivo, credo che sia lui il miglior giocatore del Mondiale».
A proposito di storie eccezionali, cosa pensa del Marocco?
—«Vorrei che vincesse il Mondiale. È tutto fantastico: come attacca, come difende, come sono uniti. E sono incantato dalla gioia che ha regalato al suo popolo e a tutta l’Africa: è una gioia che solo il calcio sa dare».
Ormai siamo alla fine del Mondiale: le è piaciuto?
—«È stato bellissimo, peccato che non duri ancora un po’. Abbiamo visto stadi stupendi, un’organizzazione impeccabile, grande sicurezza, la condivisione e l’allegria dei tifosi di tutto il mondo. Insomma una festa bellissima di cui il Qatar e il presidente della Fifa Infantino devono essere orgogliosi. Siamo arrivati qui con l’idea dell’intolleranza, ma abbiamo imparato tanto della cultura araba. E il livello delle partite è stato alto. Questo Mondiale è stato un grande successo per il calcio».
Ma non c’era l’Italia.
—«E questo mi è dispiaciuto tanto. Per favore, cambiate ciò che non funziona e tornate al Mondiale: l’Italia fa parte della storia del calcio».
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