Ronaldo il Fenomeno è ricordato per il suo essere stato il calcio e per le cose incredibili che si inventava sul campo. Ma è sempre stato caratterizzato anche dalla voglia di godersi la vita, non per forza solo in campo. Lo raccontano suoi amici ed ex compagni: la facilità con cui l'attaccante organizzava feste di grandi dimensioni era quasi sorprendente come i gol pazzeschi che segnava in campo. Un altro ex compagno di squadra (precisamente del Corinthians) ha voluto rivelare un curioso aneddoto relativo a Ronaldo. Ecco il racconto di Matías Defederico a TNT Sports relativo alla preparazione estiva che la squadra aveva svolto nel 2009: "Eravamo in ritiro, a circa 300 chilometri da dove vivevamo. Ci siamo allenati una domenica e poi avremmo avuto libero fino a notte, fino alle 22. E il "Gordo" ha detto: "Non rimarrò qui, cosa facciamo?" E gli ho detto: "Gordo, per arrivare a San Paolo sono tre ore, altre tre ore per tornare, è da pazzi". E Ronnie mi dice "ma va" e chiama un elicottero e lo fa atterrare sui campi di allenamento." Andiamo a casa mia ", dice. Un'ora in elicottero e siamo arrivati a San Paolo. E l'elicottero è atterrato sul tetto della sua casa. Quello l'abbiamo diviso, abbiamo messo tutti i soldi perché non era economico, immagina lo chiami e arriva lì".
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Il racconto di un suo ex compagno del Corinthians, l'aneddoto è pazzesco
"Siamo arrivati a casa, e ovviamente aveva una sicurezza privata che si prendeva cura di lui, dieci persone che si prendevano cura di lui. Siamo arrivati all'edificio e ha detto a uno dei responsabili della sicurezza: 'Vai a comprare la carne, tu chiama Fulanito, tu chiama Fulanita, tu Fulanita e tu Fulanita. "E in quindici minuti preparò un arrosto per sessanta persone e lo cucinò da solo. Mandò a comprare la carne, i drink e al momento dell'allenamento stavamo facendo una festa in piscina. Un fenomeno. "Fenomeno" è il soprannome che gli si adatta perfettamente", ha concluso Defederico.
Il ritorno non fu per niente semplice e Defederico raccontò che dovettero tornare in auto perché gli elicotteri non potevano volare di notte. "Si è fatto tardi e ricordo che il capitano ha detto: 'Ronaldo, dobbiamo tornare indietro, l'allenatore Mano Menezes ci manderà tutti all'inferno.' E lui non torno, non torno e il capitano è partito prima per arrivare in tempo, alle 10 o alle 11 di sera. E noi non so, saremo tornati alla 1 o alle 2 del mattino. Ricordo che siamo entrati e Mano Menezes ci stava aspettando. Ci ha guardato e il Gordo disse: "Mano, è tutta colpa mia. I ragazzi vanno a dormire, lo sistemerò con te." E il giorno dopo non è successo niente". Deferico ricorda come Ronaldo fosse un campione anche come personalità e cuore in campo: ecco cosa gli disse alla prima partita al Corinthians: "Si avvicinò a me, mi mise un braccio intorno e mi disse: 'Gioca come hai fatto in Argentina, qui la pressione è su di me, gioca tranquillo'."
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