E' l'ex attaccante dell'Inter e del Real. Ronaldo, quello vero, è oggi il presidente del Valladolid. E ai tifosi del club spagnolo ha scritto una lettera che parla anche del suo brutto infortunio in nerazzurro: "Il calcio mi ha insegnato tante cose. Il più grande è che si supera tutto. Quando ho subito il mio primo, grave, infortunio al ginocchio, c'era chi mi diceva che non avrei giocato mai più e che non avrei più camminato. Mi sembrava mi fosse stata tolta la vita. Ma mi sono messo alla prova, ho combattuto per cambiare quelle loro opinioni e per dimostrare a tutti che volevo fare quello che desideravo di più. Sono stati anni duri di riabilitazione ma ero motivato dal desiderio di sentire quello che solo il campo riusciva a farmi sentire, con la palla tra i piedi. Alla fine è arrivato il momento più emblematico della mia carriera. Nel 2002 in Giappone stavo giocando la finale della Coppa del Mondo con il Brasile. Ho segnato due gol contro la Germania. Per il mio Paese era il titolo di Campioni del Mondo per la quinta volta. Per me la consacrazione del mio ritorno".
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Ronaldo, lettera ai tifosi del Valladolid: “Ci rialzeremo. A me dicevano non avrei più camminato”
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La lettera aveva uno scopo preciso. Rincuorare i tifosi in un momento di distanza dal calcio e dalla squadra, di isolamento a causa del coronavirus. Ecco cos'altro ha scritto Ronie:"Per settimane ho pensato a come contattarvi e alla fine ho deciso di scrivere questa lettera. Spero che sentirete il mio affetto. Siamo separati dalla distanza fisica, ma sono convinto che non siamo mai stati così vicini. Vi ringrazio per essere lì ancora durante questo periodo difficile".
(Fonte: www.realvalladolid.es)
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