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Vaciago (TS): “Rosso a Milik col Var, finalmente decisione giusta. Ora l’Inter…”
Guido Vaciago, direttore di Tuttosport, commenta così il pari della Juventus contro l’Empoli e si proietta alla sfida contro l'Inter di settimana prossima. “Finalmente una decisione giusta sugli interventi in scivolata sulla caviglia! Dopo qualche brutto errore (Berardi su Bremer e Malinovskyi su Yildiz), la Juventus vede applicare in modo corretto il regolamento: il Var Doveri, infatti, ieri ha richiamato l’arbitro Livio Marinelli e lo ha spinto a espellere Arkadiusz Milik per l’entrata su Alberto Cerri. Erano passati appena sedici minuti e Juventus-Empoli ha cambiato la sua storia. Molto più di quanto l’avrebbe dovuta cambiare, perché, è vero che la fatica psicofisica è un fattore che ha inciso nell’affannato finale difensivo, nel quale i bianconeri prendono il gol, ma lo stop della Juventus ha motivazioni meno semplicistiche, anche se non meno semplici: pensavano un po’ troppo all’Inter.
Per primo Allegri che, nella strepitosa manovra dialettica che porta brillantemente avanti da qualche settimana, si è concentrato moltissimo sui nerazzurri, ma soprattutto ha mandato dei messaggi equivocabili con le scelte di formazione. Preservare il diffidato Danilo (preferendogli Alex Sandro...) e lasciare in panchina Kenan Yildiz, che tutti oggi riconoscono come il più in palla dopo Vlahovic, sono due decisioni sagge, ma anche segnali che la partita più importante è quella di domenica a San Siro. Segnali sottili, che si insinuano nel subconscio agonistico di una squadra con l’ambizioso sogno di duellare per lo scudetto. E l’impreciso approccio iniziale (nel quale matura anche la scomposta entrata di Milik) è figlio di quei segnali.
Detto ciò, l’analisi può diventare una sofistica questione di bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno, sulla quale il popolo juventino può decidere di schierarsi a seconda dall’umore e dell’inclinazione caratteriale. Per esempio: la reazione della squadra è buona, così come eccellente è la furia con la quale Vlahovic la trascina al vantaggio, occupandosi direttamente del gol, ma soprattutto facendosi sbuffante locomotiva dello spirito collettivo. La Juventus, nonostante il pareggio, resta una squadra viva e combattiva, non ha perso nulla di quello che l’ha portata a 53 punti. Viceversa, si può storcere il naso di fronte al progressivo abbassamento della squadra nel finale di gara; di fronte alla grave distrazione in occasione del gol; di fronte alla moltitudine di errori tecnici. La gara è generosa di spunti sia per gli ottimisti che per i pessimisti, ma, a 16 giornate dalla fine, il pari con l’Empoli sposta solamente il modo di interpretare lo scontro diretto di domenica a San Siro. Se oggi l’Inter battesse la Fiorentina, scavalcherebbe nuovamente la Juventus (con una gara in meno) e, quindi, l’obbligo di vincere sarebbe tutto dei bianconeri. Ma davvero sarebbero andati a Milano solo per pareggiare?
Insomma, il pari contro il meritevole Empoli del bravo Nicola, può risultare fastidioso per la classifica, ma è lontano dall’essere il terribile segnale di sventura che qualcuno intravede. Tanto più che, da oggi, la Juventus non corre più il rischio di sbagliare, perché pensare all’Inter è la cosa giusta da fare. Domenica sera, verso le undici, sarà invece tempo di un primo piccolo bilancio sulla miracolosa crescita della squadra operata da Allegri: il modo con cui affronterà una sfida scudetto potrà dirci molto di più della non impeccabile prestazione di ieri pomeriggio”, si legge.
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