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Ruben Sosa: “Inter il top in cui ho giocato, coi tifosi ero un tutt’uno. Le punizioni…”

Marco Astori

Le parole dell'ex attaccante nerazzurro

"La squadra più forte in cui ho giocato. Mi sentivo tutt'uno con i tifosi e forse per quello che sono rimasto ancora affezionato a questi bellissimi colori". Così Ruben Sosa in un'intervista concessa ai microfoni di Inter.it, uscita nel matchday programme di Inter-Genoa lo scorso novembre.

LE PUNIZIONI - "Il segreto? La verità è che a me piaceva tantissimo allenarmi. Restavo ad Appiano a calciare, calciare, calciare. Guardavo anche gli altri, come mettevano la palla: Enzo Francescoli, per esempio, era bravissimo e in Nazionale facevamo gare su gare. Quando il pallone era sui 30-35 metri, era la mia posizione preferita. Me lo facevo toccare e calciavo fortissimo. Boom".

I MIGLIORI BATTITORI - "Metto Maradona, Roberto Carlos e Roberto Baggio. Diego aveva le mani al posto dei piedi, era incredibile. Se non faceva gol prendeva la traversa. Roberto Carlos aveva un modo di calciare potente e preciso. E Baggio, beh, lui la pennellava dove voleva, sul serio. Tutti e tre divini".