A chi allude?
«Al mister. Simone Inzaghi è un uomo molto intelligente e gioca sempre per vincere. Ha trasmesso la sua mentalità alla squadra che lo segue in tutto e per tutto. Lo ritengo un allenatore davvero molto preparato. L’avevo conosciuto ai tempi della Lazio e ci ho parlato qualche volta: già all’epoca mi aveva colpito ed ero sicuro che sarebbe arrivato a grandi livelli. Non mi sono sbagliato».
In campo invece il leader nerazzurro è Lautaro Martinez.
«Il Toro è cresciuto molto in questi anni, diventando uno dei migliori calciatori al mondo. Lautaro non è soltanto un bomber straordinario: oltre a segnare tanto, aiuta la squadra facendo un lavoro prezioso per i compagni. Ce ne sono pochi come lui».
Dietro la coppia Lautaro-Thuram le riserve fanno fatica. Serve una punta a gennaio?
«A me Sanchez piace. Il cileno al Marsiglia ha fatto benissimo e sono certo che riuscirà a dare il suo contribuito anche in nerazzurro nei prossimi mesi. Forse manca un’altra cosa davanti. Non c’è un fantasista. Uno che da fermo risolva le partite o calci molto bene le punizioni. Un Ruben Sosa? (Sorride, ndr). Comunque Dimarco ha un bel sinistro».
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