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Rush: “Inter come le inglesi, fa un calcio bello da vedere. Liverpool favorito, ma…”

Gianni Pampinella

Intervistato da Tuttosport, la leggenda del Liverpool ha parlato della gara tra i Reds e i nerazzurri

Intervistato da Tuttosport, Ian Rush, leggenda del Liverpool, ha parlato della gara tra i Reds e l'Inter di Simone Inzaghi. Questo il commento dell'ex giocatore: "I nerazzurri giocano come le squadre inglesi, all’attacco. Il loro tipo di calcio è proprio bello da vedere. Il fatto che i campioni d’Italia siano più forti nella fase offensiva che in quella difensiva, concetto che vale anche per il Liverpool, mi fa pensare ad una gara divertente e spettacolare".

A San Siro un ottavo di finale di assoluto livello.

«L’Inter è il massimo del calcio italiano, nell’ultimo turno di campionato i nerazzurri hanno ottenuto un buon pareggio a Napoli. Domani sera sarà un match combattuto, nonostante il Liverpool sia in un buon stato di forma non sarà assolutamente facile per i Reds».

Chi è favorito per il passaggio del turno?

«Visti gli ultimi risultati adesso direi il Liverpool. Nel calcio sappiamo che può succedere di tutto. Ma in una qualificazione in due partite, vedo i Reds favoriti. 60% a 40 % per i ragazzi di Klopp».

L'Inter si giocherà le proprie carte.

«Normalmente quando si affrontano le squadre italiane, le eliminatorie non regalano mai parecchi gol. Ma se analizzi il modo di giocare dei nerazzurri e quello del Liverpool, tutto fa propendere che saranno due gare ricche di occasioni da rete e di realizzazioni. Sia l’Inter che i Reds cercano di vincere le partite, non si accontentano. Ma soprattutto giocano all’attacco, grazie anche alle caratteristiche dei propri tesserati. Immagino uno scontro molto più aperto di quanto ci si possa aspettare, sicuramente molto di più rispetto a quello che la tradizione del vostro tipo di calcio farebbe pensare. Prevedo un pareggio con gol a San Siro e una vittoria ad Anfield per i padroni di casa».

Dopo l’abolizione della regola dei gol in trasferta potrà esserci maggiore spettacolo.

«Certo, anche questa può essere un’ulteriore spiegazione. Non verranno più fatti calcoli».

Quale calciatore dell’Inter potrebbe essere decisivo?

«Dzeko: ha segnato col Napoli ed è in forma, ma pure Lautaro sa il fatto suo. E ovviamente Alexis Sanchez. Il suo passato in Inghilterra non può essere dimenticato, avrà ancor più voglia di fare bene».

E per il Liverpool invece?

«Salah. Sia per le qualità del calciatore, che per quanto spiegato pocanzi su Sanchez. Come il cileno vorrà far (ri)vedere ai tifosi del campionato in cui ha giocato le sue qualità, lo stesso vale per l’egiziano, che prima di trasferirsi in Premier aveva vestito le casacche di Fiorentina e Roma. Momo vorrà mostrare nuovamente le sue doti di giocatore dalla classe mondiale. È in forma, tutti conosciamo quello di cui è capace, sarà sicuramente un pericolo per la difesa interista».

Per Sanchez possiamo parlare anche di una sorta di vendetta per un calcio dove nessuno, o quasi, sembrava volerlo più?

«Sì, assolutamente. Vorrà dimostrare quanto sia forte. Alexis e Salah non vorranno essere delle comparse: cercheranno di far vedere il loro essere dei campioni».

Le piace Simone Inzaghi?

«Apprezzo tantissimo come fa giocare l’Inter. Klopp e Guardiola sono degli esempi di manager stimati dalle persone per come allenano le proprie squadre, ma soprattutto per lo stile di gioco seguito. Per Inzaghi deve valere lo stesso». 

Chi è più forte oggi tra Inter e Juve?

«Probabilmente i nerazzurri, ma l’anno prossimo non sarà più così, i bianconeri torneranno a competere per il titolo. Ora siamo in un periodo di transizione, ma grazie ultimi innesti la Juve è già migliorata rispetto agli scorsi mesi. L’attuale classifica parla chiaro, ma con la nuova stagione sarà un’altra storia».

Ma Inter e Juve potranno competere per vincere la Champions?

«Penso che alla fine trionferà una squadra inglese: in questo momento la Premier è superiore alla A. Certo, dal vostro punto di vista è giusto sognare, dato che in una competizione del genere tutto può accadere. Non è come il campionato dove squadra più forte vince, in Champions entrano in gioco anche altre dinamiche».

(Tuttosport)