Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il ds della Salernitana Walter Sabatini ha parlato della straordinaria salvezza raggiunta all'ultima giornata dal club campano:
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Sabatini: “Ho firmato per un altro anno, sono in debito con la città. Avanti con Nicola”
Il ds della Salernitana Walter Sabatini ha parlato della straordinaria salvezza raggiunta all'ultima giornata dal club campano
Walter, da cosa nasceva questa fiducia?
«Mi fido molto delle mie qualità e delle mie conoscenze. Quindi nasceva da un pizzico di arroganza. E poi, in una situazione del genere, dovevo trasmettere un messaggio di coraggio. E così è uscita quella frase. Solo raramente ho avuto dei dubbi. Sono stati bravi tutti e ricordo anche Stefano Colantuono che ha portato due punti preziosissimi contro Spezia e Genoa, senza i quali saremmo retrocessi».
Com’è nato il feeling con Iervolino?
«Il presidente ha un record: ha salvato la Salernitana due volte nella stessa stagione, rilevando il club prima che sparisse e poi dandomi un mandato pieno nel mercato di gennaio. È ambizioso, lungimirante, tenace».
E ieri l’ha convinta a lavorare ancora con lui.
«Ho firmato per un altro anno: mi sento in debito con la città, che mi ha accolto con stima, che poi si è trasformata in amore. Questa è una piazza incredibile. Noi lavoriamo per la gioia delle persone e aver visto la felicità della gente di Salerno è stato il premio più bello. Adesso il mio obiettivo è costruire una salvezza meno cardiopatica, più serena, che si configuri sin dalle prime giornate. Non posso riproporre una situazione così tragica. Se ci fosse stato il calcio ai suoi tempi, Shakespeare ci avrebbe ambientato una tragedia: il calcio è così, succedono cose inimmaginabili».
Ha già deciso come intervenire sulla rosa?
«Ho tutto in testa, ma devo trasformare i pensieri in azione e lo farò presto. Sono già eccitato dall’idea di lavorare in estate».
Alla Gazzetta Iervolino ha confessato i suoi due sogni proibiti: Cavani e Arnautovic.
«Il presidente è un intenditore. Cavani l’ho avuto a Palermo, è eccezionale, ma non ci sono le condizioni economiche. La Salernitana potrebbe anche pagare uno stipendio top, ma non deve: il nostro calcio deve essere sostenibile. In quanto ad Arnautovic, l’ho portato a Bologna e so che vuole tornare in una squadra metropolitana. È un leader, un trascinatore, fa reparto da solo, un lottatore, un rissaiolo».
Nicola resta?
«Andremo avanti con lui. Gli abbiamo fatto un’offerta, lui si è preso qualche giorno per pensarci e parlarne con i suoi collaboratori. Ma non ci saranno problemi. Noi conosciamo il valore dell’uomo ancor prima di quello dell’allenatore. E Davide è innamorato della piazza».
Ederson come l’ha scovato?
«Guardando il calcio, perché il calcio va guardato con continuità, umiltà e generosità. Ogni calciatore può essere forte, bisogna saper andare oltre le prime immagini. Ederson mi ha abbagliato con una rincorsa: lui rincorre divorando il campo e fa lo stesso quando scatta in avanti. È stata una scelta facile, non ci voleva un esperto. In B sarebbe stato impossibile tenerlo, in A possiamo provarci. E abbiamo un altro giocatore sbalorditivo: Bohinen. Ha un’autorità straordinaria per un ragazzo del ’99. Ha le qualità migliori del carattere nordico (educazione, puntualità, precisione) unite al temperamento latino».
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