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Sabatini: “C’era abuso di farmaci, ma non era doping. Non coinvolgete Vialli”

Sabatini: “C’era abuso di farmaci, ma non era doping. Non coinvolgete Vialli” - immagine 1
L'ex calciatore e dirigente ha detto la sua dopo le esternazioni di Dino Baggio sull'utilizzo di sostanze pericolose nel mondo del calcio

Fabio Alampi

Le recenti parole di Dino Baggio, che ha esternato le sue paure dopo alcune morti in età non particolarmente avanzate di ex calciatori (ultima in ordine di tempo, quella di Gianluca Vialli), hanno riacceso il dibattito sull'utilizzo di sostanze proibite e nocive nel mondo del pallone. Walter Sabatini, intetrvistato da La Stampa, ha parlato così: "Quando mi sentivo un po' giù, andavo dal massaggiatore e gli dicevo: "Dai, fammi un Neocromaton" (un farmaco per l'anemia, ndr). Era una cosa normale. Non era doping, almeno non un doping prestazionale. Non ho mai visto un calciatore assumere dei prodotti per aumentare il rendimento. Si cercava, quello sì, di migliorare la condizione, con prodotti che in quel momento erano legali, presi in grande quantità".

Ricorda quali farmaci utilizzava?

"Negli Anni Settanta oltre al Neocromaton ho frequentato il Micoren (antiasma, ndr). Prodotti corroboranti. Per capirci, non parliamo di sostanze come l'Epo".

Dino Baggio ha ragione a temere per la salute sua e di due generazioni di calciatori?

"Condivido la preoccupazione, la condivido e rispetto. Le dosi eccessive possono aver portato a qualche problematica importante negli anni successivi. C'è stata una lunghissima moria di giocatori, per cui i sospetti sono consistenti e anche giustificabili".

Sabatini: “C’era abuso di farmaci, ma non era doping. Non coinvolgete Vialli”- immagine 2

È difficile non pensare a Vialli.

"Il calcio si porta dietro tutta una serie di magagne. Non mi va di pensare a Vialli come oggetto di indagine. Mi dispiace coinvolgere un ragazzo morto dieci giorni fa. È una storia obsoleta, a partire dalla morte di Beatrice (giocatore della Fiorentina morto a 39 anni nel 1987, primo di una tragica serie, ndr)".

Come funzionava ai suoi tempi questo meccanismo, chiamiamolo di integrazione?

"Passavano i medici, ti facevano punture e non sapevi quello che iniettavano. Mi facevo due iniezioni prima della partita senza mai fare una domanda. Mi fidavo dei dottori".

Pensa mai che gli abusi di quando era un giovane giocatore possano darle dei problemi?

"Le preoccupazioni le capisco tutte, ma non ne ho mai avute. Spero di non farmi da uccello del malaugurio".

Ne ha mai parlato con gli ex compagni di squadra?

"Con qualche compagno antico a volte ci scappa una battuta, ma ormai è una storia vecchia".

Veniamo al calcio di oggi: certi eccessi continuano?

"No. Gli integratori adesso sono più evolutie controllati. Non credo che ci sia il doping nel calcio, anche se alcuni medici ricorrono a integratori. È sempre un problema di quantità, è quella che viene forzata".

Come si comportano i giovani?

"Sono maturati e consapevoli. Per un'aspirina devi fare un'interrogazione parlamentare, per una intramuscolo serve un primario. Sono cambiati la cultura, il sistema di pensiero, la percezione. Altrimenti a che cosa servirebbero le morti?".

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