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Sabatini: “DyLuLa possibile ma l’Inter dovrà cambiare gioco. Dzeko? Fossi in lui…”

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Nel corso di un'ampia intervista concessa a Tuttosport, Walter Sabatini ha parlato anche di Inter, oltre che delle tante trattative di mercato

Matteo Pifferi

Nel corso di un'ampia intervista concessa a Tuttosport, Walter Sabatini ha parlato anche di Inter, oltre che delle tante trattative di mercato:

Per la Juventus cosa significherebbe riprendersi Pogba?

«Rimettersi in carreggiata, al livello di Milan e Inter che nelle passate stagioni sono passate davanti. Poi la squadra va puntellata, credo abbia bisogno di mettere velocità, muscolarità e arricchirsi con qualche opzione a centrocampo. Ma non sono affari miei, Cherubini sa benissimo cosa fare».

E Di Maria?

«Se arriva il Di Maria che ho visto in Italia-Argentina qualche settimana fa allora c’è da divertirsi: io andrei a prenderlo con il carretto di Apollo, sposterebbe di molto gli obiettivi juventini. Sarebbe un altro grande segnale. Non solo per la Champions, ma anche per la Serie A: il campionato ha bisogno di una Juventus competitiva per lo scudetto. Io poi con la Roma me la sono sempre trovata davanti...».

La Serie A è pronta a riabbracciare anche Lukaku.

«Vale lo stesso discorso di Pogba: sono contento se tornano in Italia i campioni. Se un’operazione così va in porto, significa che c’è la forte volontà del calciatore: a Milano deve essersi sentito circondato di affetto, nell’Inter era mostruoso. Forse vuole riassaporare quelle sensazioni».

Con Dybala e Lautaro il tridente è possibile?

«Non sei necessariamente costretto a farli giocare tutti insieme: possono anche ruotare, si accoppiano bene e sarebbe una grande Inter nel reparto offensivo. Però con un cambiamento necessario».

Quale?

«Lukaku presuppone un gioco esclusivo, diverso da quello solito di Inzaghi. Cambiano i temi d’attacco, ma quello poi spetterà all’allenatore, io mi limito a fare da testimone...».

E se fosse in Dzeko?

«Immagino non accetterebbe di fare da sparring partner. Certamente non gli mancherebbero le opportunità, non starebbe lì a fare il paralume: ama il suo mestiere, ama il calcio, non penso resterebbe. Almeno, questo è ciò che penso io».

Può anche dare tanto alla Serie A?

«Secondo me sì. A patto che non giochi tre gare a settimana: va centellinato, non può essere spremuto come una volta. Ma con i giusti tempi di recupero ha ancora davanti anni importanti».

 

 

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