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Ho sempre suddiviso gli allenatori in tre categorie: ci sono quelli che hanno idee innovative; ci sono gli orecchianti che seguono la moda del momento senza però avere le qualità e la sensibilità per sviluppare i concetti fondamentali; e, infine, ci sono quelli ancorati al passato che non ne vogliono sapere di intraprendere nuovi percorsi.
In Serie A, da almeno un paio di stagioni, si possono vedere squadre che cercano di fare un calcio diverso rispetto al passato, più in linea con i canoni europei. Allenatori come Spalletti, come Sarri, come il Pioli dello scudetto, come Gasperini, come Italiano stanno dimostrando che questa è la strada da seguire. L’importante è che i “guardioliani”, d’Italia e d’Europa, scelgano bene gli uomini che devono interpretare le loro idee: guardino all’intelligenza, all’etica del lavoro, alla capacità di fare squadra. Se i piedi non sono educatissimi, pazienza: quelli si accomodano.
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