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Il segreto di questa squadra?
«Sta in quattro parole: idee, lavoro, impegno, sacrificio. E’ tutto qui, non ci sono altre magie».
Sta seguendo le vicende di Koopmeiners e di Lookman?
«Sì, e devo ammettere che non mi piacciono per niente».
In che senso?
«Se un giocatore firma un contratto, e Koopmeiners e Lookman lo hanno firmato senza avere la pistola puntata alla tempia, allora quel giocatore deve rispettare l’accordo. Il calciatore è un dipendente del club. Vi rendete conto del danno che è stato causato con queste situazioni di mercato? I dirigenti e Gasperini sono stati bravissimi a gestire il tutto, ma non è giusto che certe cose accadano».
Che si aspetta, adesso, dall’Atalanta?
«La continuità di rendimento ad alti livelli. Non è semplice. Farà la Champions, che richiede un incredibile dispendio di energie. E poi ci saranno campionato e Coppa Italia. Vanno dosate le forze. Ma io credo che Gasperini sappia come comportarsi. Contro il Real, un club di marziani, hanno perso la Supercoppa Europea, ma lo hanno fatto con onore. E nella passata stagione l’Atalanta è stata capace di mandare al tappeto prima il Liverpool e poi il Leverkusen in finale. Imprese in controtendenza».
Perché in controtendenza?
«Perché in Italia si è sempre concepito il calcio, a dispetto di ciò desideravano i padri fondatori, come uno sport individuale e difensivo. L’Atalanta, invece, fa un calcio offensivo e collettivo. Attacca senza paura, difende uomo contro uomo, non ha una superiorità numerica in fase difensiva, lotta per aver il dominio del campo. Questo è il calcio che piace a me. L’Italia è un Paese tattico, non solo nel calcio ma anche nella politica e nell’industria. Gasperini, al contrario, è uno stratega, uno che sa guardare lontano e mira all’obiettivo più importante, cioè la costruzione di una vera squadra che si muova in armonia e secondo i giusti tempi».
Dove arriverà quando recupererà tutti, il mercato sarà chiuso e le situazioni saranno ben definite?
«Ha le potenzialità per ambire allo scudetto. L’importante è che i ragazzi di Gasperini non perdano mai quell’umiltà che li fa andare al campo d’allenamento con la voglia di migliorarsi giorno dopo giorno. Questo è fondamentale».
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