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Dalle colonne della Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi analizza la prova dell'Inter contro il Barcellona in Champions. "L'Inter perde, non ripete la partita contro il Milan, ma il Barcellona è un’altra realtà. Il tradizionale calcio italiano, prima non prenderle poi si vedrà, ha subito una dura lezione: i blaugrana hanno dominato, divertito e vinto. Mancava Messi che è il plusvalore, ma c’era il valore fatto di conoscenze e collaborazione che hanno esaltato la tecnica e la fantasia dei blaugrana. D’altronde gli spagnoli, avendo un possesso di circa il 70%, è evidente che anche in questa partita hanno raccolto molto di più dei rivali. I nerazzurri si sono visti nei primi cinque minuti del secondo tempo, poi si sono comportati da sparring partner".
"I blaugrana erano tutti ben collegati e collocati, chi aveva la palla poteva contare come minimo su quattro o cinque possibilità di passaggio, al contrario il giocatore nerazzurro in possesso di pallone ne aveva al massimo una. Il saper leggere le situazioni, l’essere un blocco che avanza e indietreggia compatto, permette pressing e raddoppi, nutre il possesso palla. I calciatori spagnoli hanno imparato a puntare l’avversario quando la situazione è per loro favorevole, ma quando non lo è, subito si liberano della palla passando al compagno che in genere è molto vicino a loro. I passaggi sono sempre di soli cinquedieci metri eccetto qualche cambio di gioco. La stessa cosa non succede con i nerazzurri. C’è tanto lavoro da fare per Spalletti, sempre che ci sia la volontà e la modestia dei giocatori"
(Gazzetta dello Sport)
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