L'ex allenatore Arrigo Sacchi ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport: "Mi aspetto altre sorprese da qui alla fine della stagione. Non vedo un padrone assoluto del torneo, mentre nelle annate precedenti era chiaro a tutti che la Juventus fosse la dominatrice. Ora c’è più equilibrio di valori, e questo è un bene per la Serie A: l’incertezza aiuta lo spettacolo".
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Sacchi: “Grande lavoro di Conte ma c’è un problema. Obiettivi Inter? Quella volta che…”
Le parole dell'ex allenatore alla Gazzetta dello Sport sull'Inter e sulla lotta scudetto
Quattro squadre in fila indiana: Milan 26, Inter, 21, Napoli e Juve 20. Chi vincerà il titolo d’inverno?
"A parte il vantaggio di cinque punti, che non è un dettaglio trascurabile, mi sembra che il Milan sia la squadra più completa al momento. Mi spiego: i rossoneri sono già un collettivo, le altre stanno ancora lavorando per diventarlo".
A inseguire i rossoneri c’è l’Inter di Conte: Milano è tornata padrona del pallone.
"Era ora... Proprio come ai miei tempi. Vabbè, lasciamo stare i ricordi che sennò ci s’immalinconisce e parliamo dell’Inter. Conte sta facendo un lavoro straordinario, gliene va dato merito. Però non tutti i giocatori sono funzionali al progetto e questo è un problema. Credo che l’Inter abbia ampi margini di miglioramento".
E dove può arrivare?
"Bella domanda, dipende dalla volontà del gruppo. Se davvero vogliono migliorare, hanno a disposizione un grande professore come Conte e una società che li supporta. Bisogna vedere qual è il desiderio dei giocatori, mica tutti sono uguali. Le faccio un esempio: feci comprare Ancelotti, dopo qualche partita mi telefonò Berlusconi lamentandosi e dicendo che lui credeva di avere acquistato un direttore d’orchestra e invece non era. Io presi da parte Carletto e glielo riferii, aggiungendo che Berlusconi aveva ragione. Sa che cosa fece Ancelotti? Mi disse: “D’accordo. E come si può rimediare?”. “Prendendo lezioni private – gli risposi – Tu vieni all’allenamento un’ora prima e lavoriamo assieme”. Non ha saltato una seduta, e aveva 28 anni ed era già un nazionale. Questi sì che sono professionisti. Se tutti i giocatori di Conte avessero il carattere di Carletto, potrei tranquillamente dire che i miglioramenti ci saranno e saranno sostanziali. Ma non conosco tanto bene i ragazzi dell’Inter...".
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