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Sacchi: “Italia datti una svegliata. Barella non in serata, che errori di Frattesi e Bastoni”

Andrea Della Sala Redattore 
L'ex ct della Nazionale, sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, ha commentato il passaggio del turno ottenuto in extremis dall'Italia

L'ex ct della Nazionale Arrigo Sacchi, sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, ha commentato il passaggio del turno ottenuto in extremis dall'Italia:

"Io non credo alla fortuna, non ci ho mai creduto. Il gol di Zaccagni, meraviglioso per l’esecuzione, è un premio all’impegno, perché gli azzurri hanno dimostrato, pur tra mille difficoltà, di crederci sempre, di non mollare nonostante i tanti errori commessi. Adesso, però, affinché questa splendida rete che ci manda agli ottavi di finale contro la Svizzera rappresenti una svolta positiva, bisogna che i ragazzi di Spalletti si diano una svegliata. Sì, avete capito bene: una svegliata! Perché a me, a tratti, sono parsi timorosi, contratti e, di conseguenza, poco reattivi. Ora si devono mettere da parte queste paure, si deve prendere coraggio, si deve aggredire l’avversario, chiunque esso sia. Ci siamo presi uno spavento incredibile, abbiamo avuto la forza di restare in piedi fino all’ultimo secondo, e quindi è necessario che si cambi registro e s’imbocchi la strada giusta".

"Non mi stancherò mai di dirlo, l’Italia non fa pressing, e al giorno d’oggi se non fai pressing vai poco lontano. A centrocampo avevamo tre giocatori, Jorginho, Barella e Pellegrini, che prima di ogni passaggio toccavano il pallone almeno tre o quattro volte di più del dovuto. Ovvio che, così facendo, le azioni di uscita dalla nostra difesa risultassero più macchinose e più facilmente arginabili dai croati. Barella non mi è parso in grande serata, Pellegrini si vede che è stanco dopo una stagione particolarmente intensa, Jorginho non ha più i ritmi di un tempo: è l’evidenza delle cose. Siamo riusciti, qualche volta, a spingere con gli esterni, Di Lorenzo da una parte e Dimarco dall’altra, però non abbiamo mai dato continuità a questi tentativi. In più la coppia di attaccanti, forse anche perché poco affiatata, non si è mossa con i giusti sincronismi. Retegui ha fatto pochissimo, e anche Raspadori, che conosco bene, ha combinato poco. Con un quadro simile era difficile costruire qualcosa di positivo".

"Nel secondo tempo, appena tornati in campo dopo l’intervallo, abbiamo commesso lo stesso errore d’inizio partita: molli, svagati, e così la Croazia è partita forte e ci ha messo in difficoltà. Donnarumma ha fatto un intervento strepitoso sul rigore di Modric, e allora ho pensato: forse adesso ci svegliamo. Invece no: cross dalla trequarti, altra dormita della difesa e gol della Croazia. Mi chiedo: possibile commettere due errori come quelli di Frattesi sul rigore e di Bastoni sulla rete di Modric? In certi casi è necessario essere più attenti, più reattivi".


"Mi è piaciuta moltissimo l’azione di Calafiori che ha portato al gol del pareggio. Un’azione fatta con personalità, con coraggio, con tecnica. Ecco, è da qui che si deve ripartire. La crescita degli azzurri si deve appoggiare su questi episodi. E in mezzo al campo bisogna tocchettare di meno e aggredire di più, perché quando aggredisci e rubi il pallone gli avversari vanno in tilt e tu, invece, ti esalti. L’aspetto psicologico è spesso determinante e su questo Spalletti lavorerà per ottenere quel salto di qualità che tutti si aspettano".