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"Il City, che palleggia in modo divino, non sfrutta completamente questa superiorità. Ci sono elementi che non puntano mai l’avversario e, anziché tentare il dribbling, preferiscono limitarsi al passaggio laterale. Sono fenomenali quando gestiscono il pallone, però devono aggredire maggiormente gli spazi. È vero che siamo soltanto all’inizio della stagione, e molti dettagli vanno ancora sistemati, però questo difetto era emerso anche in passato. L’Inter ha saputo controllare gli inglesi e ripartire con determinazione e buone idee. In difesa ho ammirato un’attenzione eccezionale da parte di tutti: non ho notato una sbavatura. Molto bravi i nerazzurri a non concedere tante occasioni a una squadra che è abituata a creare moltissimo. La fase difensiva è stata proprio esemplare e poi, grazie a questo atteggiamento, è stato possibile ribaltare l’azione e arrivare dall’altra parte del campo. Il fatto che i nerazzurri abbiano giocato alla pari contro una delle squadre più forti d’Europa dev’essere un motivo di orgoglio e, nello stesso tempo, un punto di partenza: qui si comincia l’avventura, con questa mentalità positiva, e poi bisogna pedalare e cercare di migliorarsi giorno dopo giorno, partita dopo partita. Ma i mezzi ci sono, e mi sembra che non manchi nemmeno l’atteggiamento mentale".
Barella mi è piaciuto tantissimo, ha lavorato nelle due fasi, si è sacrificato in copertura e, quando ne ha avuto la possibilità, si è lanciato anche in avanti. È un centrocampista completo che ha compiuto enormi progressi da quando ha iniziato la carriera. E questo lo dico a suo merito: significa che ha voglia di lavorare e di crescere sempre di più. Anche Thuram, attaccante di rara intelligenza, è stato molto utile soprattutto nelle azioni di ripartenza. In ogni caso tutti, ripeto tutti, sono stati all’altezza della situazione e ciò significa che Inzaghi ha preparato bene prima la squadra e poi la partita, che ha dato le giuste indicazioni e che ha saputo interpretare correttamente quello che accadeva sul campo. Finalmente ho visto una squadra italiana andare in Inghilterra, in casa di una regina del calcio, senza paura e con la voglia di dimostrare ciò che sa fare".
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