Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico Arrigo Sacchi ha commentato il calendario di Serie A e i pericoli per le big del campionato:
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Sacchi: “Milan avvio micidiale. Inter, inizio leggero. Ma il finale è come il Mortirolo”
Che Serie A s’immagina?
«Imprevedibile. Avranno un vantaggio quei giocatori che riusciranno ad adattarsi velocemente alle varie situazioni. Ci sono molti stranieri nel nostro campionato e questi, nella maggior parte dei casi, andranno via per il Mondiale. E il Mondiale, lo so bene perché l’edizione del 1994 non me la sono mai dimenticata, ti prosciuga, ti toglie energie, ti spreme come un limone. In quali condizioni torneranno questi giocatori? Nessuno può saperlo».
Le squadre di vertice, che partecipano anche alle coppe, avranno 21 partite in tre mesi.
«Mamma mia che tour de force! Vuol dire 7 partite al mese, c’è il rischio di molti infortuni perché i ritmi sono aumentati. Di conseguenza pure per il Mondiale c’è un pericolo: che perda campioni, dunque appeal».
Come si affronta una simile stagione?
«Ci vogliono rose molto ampie e professionisti molto seri che conducano una vita corretta fuori dal campo. Non si può scherzare. Facendo un rapido calcolo un giocatore che arriva in finale al Mondiale gioca, approssimativamente, una trentina di partite in quattro mesi. E’ il caso di dirlo: ci vuole un fisico bestiale».
Guardiamo all’inizio del torneo del Milan.
«Micidiale. Prima della sosta di settembre hanno sette gare di campionato. In casa: Udinese, Bologna, Inter e Napoli. In trasferta: Atalanta, Sassuolo e Samp. E in mezzo due turni di Champions proprio a cavallo del derby e della sfida contro il Napoli. Inizio da cuori forti».
Più leggero quello dell’Inter?
«In teoria. Cominciano in trasferta a Lecce, poi in casa contro lo Spezia, quindi fuori contro la Lazio, di nuovo a San Siro contro la Cremonese. E poi ci sono il derby, la Champions, il Torino in casa, un’altra di Champions e l’Udinese fuori. Vedete, la Champions toglie energie sia prima sia dopo le gare: bisognerà esser bravi a gestire le forze».
Colpisce, alla penultima giornata, la partitissima Juve-Milan che potrebbe decidere lo scudetto. Che ne dice?
«Una gara tanto importante proprio in fondo è un’incognita. Come ci arriveranno i giocatori? Saranno stanchi o avranno ancora birra nelle gambe?».
E non è da sottovalutare nemmeno il finale dell’Inter.
«Alla terz’ultima il Napoli e alla penultima l’Atalanta. E’ come scalare il Mortirolo proprio alla fine del Giro d’Italia. L’impressione è che sarà un campionato nel quale la preparazione atletica risulterà fondamentale».
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