Intervenuto su La Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi ha parlato così del Mondiale di Qatar 2022, ponendo il focus su alcune Nazionali:
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Sacchi: “L’Inghilterra non passeggerà col Senegal. Questo Mondiale sta dicendo che…”
"Tra le molte cose che sta dicendo questo Mondiale ce n’è una che mi sta particolarmente a cuore: le nazioni calcisticamente più giovani, e dunque meno esperte, si stanno affacciando con coraggio sul palcoscenico. Agli ottavi di finale sono arrivati Stati Uniti, Australia, Corea del Sud, Giappone, Marocco e Senegal. Sei squadre che dimostrano quanto il calcio si stia evolvendo in ogni parte del pianeta e le nazionali “storiche”, quelle che hanno più vittorie in bacheca, faranno bene a prestare molta attenzione a questo disegno dell’ordine mondiale. Io sostengo che si tratti della globalizzazione del calcio: le idee circolano, e meno male, raggiungono chiunque, e chiunque ha quindi la possibilità di sfruttarle. Se non ci si rinnova in fretta, e penso in particolare al calcio italiano, si finisce fritti in padella".
"Ovvio che a queste nazioni ancora calcisticamente giovani manchi qualcosa sotto il profilo della qualità. Ma il tempo è dalla loro parte. Mi riferisco all’Arabia Saudita che ha battuto l’Argentina dimostrando di essere organizzata (pensate a quante volte ha messo in fuorigioco Messi e compagni), al Giappone che ha sconfitto sia la Germania sia la Spagna. Non possono essere successi casuali, alla base c’è il lavoro, c’è l’impegno e c’è l’entusiasmo di ragazzi che corrono tantissimo e si sacrificano l’uno per l’altro. E vogliamo parlare del Marocco che ha eliminato il Belgio? In queste squadre vedo un gioco, che certamente potrà essere migliorato (come tutte le cose della vita), vedo uno spirito e un attaccamento alla maglia che sono qualità essenziali in una nazionale. Di certo c’è, oltre agli indubbi progressi tecnici, anche un notevole passo in avanti a livello organizzativo. Il Giappone ha compiuto progressi notevoli grazie alla lunga esperienza di Zaccheroni in quel Paese. Ha ancora alti e bassi, non sempre riesce a dare continuità all’azione, non ha l’esperienza che si può acquisire soltanto dopo aver disputato tante partite di livello, ma è formidabile quando si tratta di eseguire lo spartito. Raramente tradisce e, se fossi nel c.t. della Croazia che li deve affrontare per accedere ai quarti , farei molta attenzione".
"La Corea del Sud è un’altra squadra emergente. Ci sono elementi interessanti che si basano su un gioco moderno: pressing, aggressività, attacchi negli spazi. Si troveranno di fronte il grande Brasile, ma anche in questo caso non è detta l’ultima parola. Ricordo che la Germania campione del mondo nel 2014, quella Germania che umiliò il Brasile con il famoso 7-1 di Belo Horizonte, negli ottavi superò l’Algeria soltanto dopo i tempi supplementari e facendo una fatica bestiale. Nel calcio, e soprattutto in un Mondiale, non si può dare nulla per scontato. Italo Allodi, grandissimo dirigente che io considero uno dei miei maestri, mi diceva: «Il calcio diventerà di dominio degli africani». Non so se la sua previsione si avvererà, ma l’Inghilterra di sicuro non farà una passeggiata contro il Senegal. Ripeto: nel calcio globalizzato, grazie alla circolazione del pensiero, anche chi è arrivato da poco sul palcoscenico può dare fastidio a chi lo calpesta da tantissimo tempo".
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