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Arrigo Sacchi dice la sua. Prima della due giorni di Champions League che sancirà le quattro semifinaliste, l’ex allenatore ha parlato così a La Gazzetta dello Sport:
“Siamo ai giorni del giudizio: dentro o fuori. Ormai non ci si può più nascondere, non ci sono alibi: quello che si ha nei muscoli, e soprattutto nella testa (che nel calcio conta molto di più dei piedi), bisogna metterlo in campo, trasformarlo in energia positiva. C’è da raggiungere la semifinale di Champions League. Per arrivarci si deve essere preparati nel fisico e nel morale: soltanto così si potrà affrontare il duello.
[…] Inter-Benfica, per me, è una specie di mistero. L’Inter è una bella donna che non sai mai che cosa vuole e, di conseguenza, tu non sai mai che cosa attenderti. Può fare tutto e il contrario di tutto e lo ha dimostrato nello spazio di pochi giorni: bravissimi i nerazzurri a Lisbona, deludenti in campionato a San Siro contro il Monza. Ora, è vero che bisogna tenere conto del risultato dell’andata e che il 2-0 è un ottimo punteggio, e che bisogna pure considerare che anche il Benfica non è in un grande momento di forma.
Alla lunga non credo che i portoghesi possano recuperare lo svantaggio e qualificarsi. Però attenzione, perché è una squadra nata per indietreggiare e per ripartire. Ecco, se fai avvicinare troppo i giocatori del Benfica all’area di rigore, rischi grosso perché ci sono elementi bravi e in grado di metterti in difficoltà. Io non li porterei troppo vicino al mio portiere, non si sa mai…”, si legge.
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