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"Al momento Milan e Napoli sembrano fuori dai giochi. I rossoneri sono troppo altalenanti. A una buona prestazione, come quella contro il Psg in Champions, fanno seguire una prova negativa come quella contro il Lecce. E dire che, in vantaggio per 2-0, la partita pareva in ghiacciaia, e invece la squadra di Pioli è stata in grado di far resuscitare gli avversari e di arrivare quasi a perdere (se non ci fosse stato l’intervento del Var staremmo qui a parlare di clamoroso tonfo). Il Diavolo ha qualche problema. Più di uno: di natura tecnica, di natura tattica, di natura fisica (tanti infortuni) e, probabilmente, anche di natura gestionale. La risalita deve sì partire dall’allenatore, ma prima ancora dalla società. Il Napoli, chiusa la magnifica esperienza dello scudetto con Spalletti, si è infilato in un tunnel dal quale pare non riesca a uscire. La sconfitta con l’Empoli certifica il momento-no. Però è giusto anche fare i complimenti ai toscani che hanno giocato a mille all’ora per tutta la partita, così come bisogna elogiare il Lecce, che contro il Milan ha sempre creduto nella rimonta. È la rivolta dei peones, e non si offendano quelli dell’Empoli e del Lecce se li definisco con questo termine. Ogni volta che vedo una “piccola” mettere in difficoltà una “grande” sono ammirato e felice: è la dimostrazione che nel calcio, e nella vita, nulla è impossibile"
"L’Inter ha effettuato il controsorpasso sulla Juve e così arriva al grande duello in leggero vantaggio. I bianconeri, lo sappiamo bene, fanno della solidità difensiva e del contropiede le armi principali. Non concedono nulla allo spettacolo, non lo cercano: giocano solo per il risultato. E finora i conti tornano: una ripartenza qui, un gol da calcio piazzato là, e la Juve si è sistemata al secondo posto. I nerazzurri hanno risposto battendo il Frosinone, un’altra “piccola” che cerca di giocare a pallone (bene). L’obiettivo dell’Inter, sia in Italia sia in Europa, dev’essere quello di dominare il campo e di tenere sempre i ritmi elevati. Così può costringere gli avversari sulla difensiva. Per fare tutto ciò, però, la squadra di Simone Inzaghi deve partire dall’aggressione e dal pressing, e poi deve avere le giuste tempistiche di sviluppo dell’azione. Le qualità tecniche e atletiche non mancano. Adesso si tratta di non indietreggiare troppo in fase di contenimento: portare il rivale vicino alla propria area di rigore è un pericolo. Infine, qualche parola su Marcus Thuram, attaccante intelligente e generoso. Si è calato perfettamente nella realtà Inter. Chapeau!"
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