Arrigo Sacchi, dalle colonne de La Gazzetta dello Sport, ha detto la sua sull'arrivo di Simone Inzaghi sulla panchina dell'Inter: "Con la Lazio, negli anni, ha fatto un buon lavoro, ma la domanda è: come si troverà all'Inter, in un ambiente che ha appena conquistato lo scudetto? Inzaghi ha ottime idee per un certo tipo di calcio, è un bravissimo ragazzo, sa guidare un gruppo. Direi che alle sue squadre fa praticare un calcio italiano ben fatto. E con calcio italiano intendo un calcio che trova le sue radici nella cultura del Paese: non è soltanto una questione di difesa e contropiede, ma di volontà di dominare l'avversario, di essere padroni del gioco. Chiediamoci: con questo modo di approcciare le partite dove siamo andati in Europa? Non vinciamo la Champions dal 2010, forse è il caso di cambiare, no? Comunque Inzaghi è alla prova della verità e devo ammettere che per lui si tratta di un esame complicato. Il motivo principale sta nel fatto che il suo predecessore, Antonio Conte, all'Inter faceva l'allenatore, il dirigente, il factotum. Simone dovrà calarsi nella nuova realtà, non dimenticando il passato ma aggiungendovi qualcosa. Molti lo valuteranno in chiave internazionale, dove finora non ha ottenuto grandi risultati. È naturale che, essendo all'Inter, le richieste aumentino. I tifosi dell'Inter si aspettano di fare strada in Champions League, però la corsa sarà tutt'altro che semplice viste le concorrenti. Credo che sia necessaria un po' di pazienza nel giudizio, qualità che a volte può essere più efficace dell'intelligenza".
FC Inter 1908
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