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Sacchi: “Inter meraviglia per gioco e unità. Exploit Inzaghi anche se…”

Matteo Pifferi

Sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi ha analizzato il girone d'andata di Inter e Milan

Sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi ha analizzato il girone d'andata di Inter e Milan:

"Le milanesi, dopo molti anni, arrivano alla sosta natalizia occupando la prima e seconda posizione. Sarà una lotta tra loro o potranno reinserirsi altre concorrenti? E nel caso se la vedessero solo fra di loro come finirebbe? Per fortuna, non ho la capacità di predire il futuro anche se la storia avrebbe potuto aiutarci un po’. Purtroppo Simone Inzaghi e Stefano Pioli sono due ottimi allenatori ma non hanno mai vinto un campionato. Difettano di esperienza ma questo forse non è così importante. Ma allora cosa può diventare decisivo?

"Innanzitutto il valore dei club con la loro tradizione, competenza, stile ed autorevolezza. Poi l’etica del lavoro, l’etica della squadra, la motivazione, la modestia, la volontà, l’intelligenza, il correre, il saper lottare, sacrificarsi per il compagno e per la squadra. Dare tutto se stessi, perché «eroi sono tutti coloro che fanno quello che possono fare», diceva Romain Rolland. Appurato che entrambe raggiungerebbero i valori morali ed etici sopra citati, passiamo alla conoscenza e capacità didattiche dei due tecnici".

"L’essere squadra non è un imperativo etico, si fa squadra perché conviene e si è più efficienti e si rende di più. Mai un singolo potrà raggiungere la potenzialità di una squadra. Allora, chi tra Inter e Milan avrà il collettivo migliore? Chi si muoverà in un contesto evolutivo, dove ogni giocatore parteciperà alla fase difensiva e offensiva, è polivalente, collegato ai compagni da un filo invisibile che è il gioco. Il gioco è un’entità astratta ma determinante come la trama per il film. Più il gioco avrà tempi, sincronismi, distanze corrette e l’ausilio di tutti gli 11 giocatori, più aumenterà il coraggio, il morale, le soluzioni, la collaborazione e le possibilità di successo. La vittoria è generata principalmente dalla serietà con cui i giocatori si preparano. Oggi c’è maggiore competitività, non basta fare le cose bene, bisogna farle meglio degli altri".

"Il Milan di Pioli dopo lo splendido secondo posto del campionato dell’anno scorso ha iniziato la nuova stagione alla grandissima: la squadra giocava un football illuminato con bellezza, merito e risultati. Poi, forse i troppi impegni - vedi Champions - i molti infortuni e forse una minore etica di gruppo, hanno portato i rossoneri a essere meno squadra e quindi a mostrare limiti di valori individuali. È un gruppo giovane, non può avere l’esperienza e la conoscenza delle squadre più mature. L’entusiasmo straordinario ed una grande generosità ne avevano evidenziato i valori tecnici. Forse i giocatori hanno pensato di essere fortissimi e di poter giocare individualmente e ne hanno pagato le conseguenze. I rossoneri possono ritornare a vincere e convincere? Sì, sempre che non perdano modestia e gioco; solo in questo modo potrebbero superare l’Inter o chi per essa. Buon lavoro, rossoneri".

"L’Inter di Inzaghi sta meravigliando tutti per la qualità del gioco e per l’unità di intenti. I nerazzurri, se non ridurranno ritmi, velocità, volontà e determinazione saranno un avversario molto difficile. Simone Inzaghi sta compiendo un grande exploit, ha ereditato il buon lavoro lasciato da Conte ed ha aggiunto qualcosa all’estetica. L’Inter potrà mantenere questi ritmi? La Champions potrebbe portargli via qualche punto ma se in campionato non cadrà nella trappola del successo, nel pensare di essere imbattibili, potrebbe raggiungere un risultato insperato dopo le cessioni di Lukaku ed Hakimi".

"Finalmente stiamo ammirando un campionato più coraggioso ed emozionante. Una novità per il nostro calcio che non ci permette di fare previsioni in quanto è un inedito. Non sappiamo come sarà il finale anche se oggi i nerazzurri partono con qualche punto di vantaggio e qualche certezza in più. Buon campionato".