Dalle colonne della Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi torna sulla vittoria dell'Italia contro la Spagna. Una gara complicata che ha messo in evidenza ancora qualche limite da parte degli azzurri.
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Sacchi: “Italia, la strada è giusta ma dobbiamo crescere. Mi domando una cosa”
Dalle colonne della Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi torna sulla vittoria dell'Italia contro la Spagna
"L’Italia vince ai rigori e vola in finale. L’impensabile dopo gli schiaffi disastrosi subiti in questi ultimi undici anni. Bocciati con la Nazionale e con le squadre di club, mentre le squadre spagnole nello stesso periodo vincevano 6 Coppe dei Campioni, 4 Europa League, più un Mondiale e due Europei con la nazionale. Gli azzurri sono riusciti nell’impresa di andare in finale grazie a un gruppo coeso, con grande carattere, spirito di squadra, volontà, generosità, capacità di sofferenza e resilienza. Tutti hanno dato tutto, valori importanti che dovrebbero sempre essere alla base".
"Il c.t., pur con poco tempo a disposizione, ha lavorato molto per riuscire a giocare un football di dominio, moderno e ottimista. Roberto è sulla strada giusta, ma in poco tempo non si può pensare di risolvere tutti i nostri antichi problemi. L’incontro con i maestri del calcio ballato, del possesso, del bello e dei grandi risultati, ci ha visti in ritardo e in difficoltà. Il lavoro del c.t. e degli azzurri sta dando risultati impensabili, ma il confronto con il dominus degli ultimi 10-11 anni ci ha detto che dobbiamo ulteriormente crescere".
"Questa volta gli spagnoli sono stati padroni del campo e del gioco sfruttando una organicità e un movimento collettivo migliore. Domani è un altro giorno, fate tesoro dell’esperienza spagnola, Roberto ne troverà i pregi e i limiti e qualsiasi risultato per voi sarà possibile. Barella e Verratti: hanno corso molto, ma in inferiorità numerica a centrocampo hanno anche sofferto molto. Jorginho: ha dovuto dare fondo a tutta la sua intelligenza".
"P.S. Mi domando se il giudizio di molti media sarebbe stato il medesimo se avessimo perso ai rigori".
(Gazzetta dello Sport)
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