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Sacchi: “In Italia bisogna vincere a ogni costo, anche facendo debiti. Le idee…”

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Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico individua uno dei problemi del calcio italiano

Gianni Pampinella

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi elogia il lavoro fatto dal Milan negli ultimi due anni. Inoltre l'ex tecnico individua uno dei problemi del calcio italiano. "Bene così, le idee contano più dei soldi. Vi racconto un aneddoto. Alla mia prima stagione da allenatore al Fusignano, mi mancava il libero. Andai da un dirigente, che io consideravo un maestro di vita, il mitico Alfredo Belletti, e gli spiegai il problema. Lui mi disse: “Che numero di maglia ha il libero?”. “Il 6”. Andò a prendere la maglia e dandomela concluse: “Adesso, se sei bravo, il libero lo costruisci con il lavoro e con le idee”. Non c’erano soldi, dunque non c’erano alternative. Quell’anno vincemmo il campionato".

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Se non hai soldi devi aguzzare l’ingegno: questa è la norma?

«Proprio così. Dovrebbe esserci una regola che dice alle società: non si possono fare debiti. Per essere competitivi è importante avere intuizioni, passione, spirito di sacrificio. Ma in Italia siamo rimasti alla furbizia come qualità principale...».

E’ questo il vero problema?

«Secondo me, sì. Qui da noi bisogna vincere a ogni costo, anche facendo debiti, anche giocando male, anche fregando l’avversario. Ma non è giusto. In Spagna, ambiente che conosco bene, se vinci giocando male, il pubblico ti fischia: l’ho provato sulla mia pelle. In Italia, invece, ti applaudono. E la colpa, credetemi, è di tutti: presidenti, dirigenti, allenatori, giocatori, tifosi e giornalisti. Con questo andazzo, però, non si cresce: bravo il Milan che ha invertito la rotta e sta cercando di diventare una squadra di livello internazionale attraverso il rispetto di banali regole economiche, che applicherebbe ogni buon padre di famiglia».

(Gazzetta dello Sport)

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