Arrigo Sacchi è tornato ad esprimersi sulle due milanesi attraverso la Gazzetta dello Sport. L'ex commissario tecnico azzurro è partito da un monito ai vertici del nostro calcio: «Si sta giocando troppo, bisogna ridurre il numero delle partite, altrimenti sarà difficile vedere del bel calcio: i giocatori, già a questo punto della stagione, sono stremati e, di conseguenza, spesso s’infortunano. Se vogliamo bene a questo sport, e non pensiamo soltanto ai soldi che produce, fermiamoci a riflettere».
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Sacchi: “Milan-Inter? Ecco perché non prevedo una bella partita. Ora Inzaghi…”
Le parole dell'ex allenatore e commissario tecnico sul derby di Coppa Italia in programma martedì al Meazza
Intanto, però, martedì c’è il derby di Coppa Italia. E sia il Milan sia l’Inter ci arrivano con la lingua di fuori. Da che cosa è determinato questo calo?
«Bisogna distinguere tra le due realtà. Cominciamo dal Milan, che a mio avviso sta facendo un’ottima stagione. Se guardiamo agli investimenti fatti sul mercato, che sono stati pochi perché la priorità è stata giustamente data al bilancio, e al gruppo di giocatori in generale, mi sento di dire che il Milan sta andando oltre le aspettative».
Non si vede più il gioco brillante di prima. Perché?
«Il Milan soffre molto gli avversari “muscolari”, come l’Udinese. Basa la manovra sulla rapidità, ma fa fatica a recuperare il pallone con il pressing perché, adesso, le distanze tra i reparti non sono corrette. Contro l’Udinese non ha fatto una grande prestazione, è vero, ma lo ripeto: sono inconvenienti che, quando si ha una squadra giovane, sono all’ordine del giorno».
Come uscirne?
«Pioli è un allenatore che è migliorato tantissimo e sa cogliere benissimo le situazioni che si determinano all’interno del gruppo. Con i giovani è facile passare dalla depressione all’esaltazione. Adesso il gioco non ha la qualità che aveva nell’inizio di stagione, ma nulla vieta che si possa ritornare a quel livello. Non mi stupirei di un’improvvisa inversione di rotta. E comunque che sia ben chiara una cosa: se il Milan vincesse lo scudetto, sarebbe un’impresa storica. Io credo che ce la possano fare, magari partendo da una grande prestazione nel derby di Coppa Italia. L’importante è che tutti si ricordino sempre che la loro forza è il gioco, e non il singolo. Se si muovono “da squadra”, possono far male a chiunque».
Anche l’Inter ha pericolosamente rallentato. I motivi?
«Le troppe partite. Ne hanno fatte sei in venti giorni. Adesso i nerazzurri sono in un momento difficile, segnano poco, c’è qualche giocatore, tipo Brozovic o Perisic, non in grande forma. Diciamo che la squadra sta respirando».
D’accordo, ma come si può rimettere in sesto la macchina?
«Detto che il Genoa ha fatto una bellissima partita, va tenuto in considerazione che gli impegni di Champions League tolgono energie fisiche e nervose. A una sfida europea cominci a pensarci dieci giorni prima, e ti sfianca. Però all’Inter non manca l’esperienza per gestire questo momento».
Insomma, superare il periodaccio senza perdere troppi punti e poi ripartire.
«Il campionato scorso ha dimostrato che questa squadra ha alti valori tecnici e morali. Adesso si tratta di tirarli fuori e sono sicuro che Simone Inzaghi, bravo finora nel gestire il gruppo, saprà toccare le corde giuste. A cominciare dal derby di Coppa Italia, naturalmente. Per me l’Inter resta la grande favorita per lo scudetto».
E che derby si aspetta?
«Non so se vedremo una bella partita. C’è troppa tensione, c’è troppa stanchezza nei giocatori. E sia il Milan sia l’Inter vengono da risultati non positivi in campionato. Può darsi che prevalga l’attenzione a non subire, anche se io penso, e ho sempre pensato, che la miglior difesa sia l’attacco, perché ti fa essere ottimista e fiducioso e nei tuoi mezzi».
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