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Nella rubrica "L'analisi" sulle colonne de' La Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico Arrigo Sacchi ha commentato la sconfitta dell'Inter di Antonio Conte contro il Real Madrid a San Siro:
"Il Real Madrid si è presentato a San Siro con importanti assenze (Sergio Ramos, Benzema e Casemiro) ma non ha tradito il suo stile di gioco. Ha vinto con merito. Il suo dominio nei primi 20 minuti è stato imbarazzante. Un palo e un’occasione errata permettevano all’Inter di sperare ancora.
Ma, in una serata no, l’errore di Barella sul rigore e l’atteggiamento oltraggioso di Vidal verso l’arbitro, con relativa espulsione, ne firmavano la condanna. La causa di questa débâcle non sono loro, ma un atteggiamento eccessivamente prudente e timoroso. Le squadre europee, in generale, sono più brave ad attaccare che a difendere. Soffrono pressing, marcature strette e dominio avversario.
Al Real si è concesso di fare le cose che conosce meglio: tecnica, possesso palla, iniziativa, senza subire marcature strette né tanto meno pressing e raddoppi. I nerazzurri hanno lasciato il dominio del centrocampo, dove il Real vantava una superiorità numerica, grazie alla presenza continua dei tre centrocampisti aiutati dai due terzini e da Lucas Vázquez. Questo li ha facilitati ed esaltati, confondendo e demoralizzando gli interisti.
Troppe volte la linea difensiva nerazzurra era composta da 5 difensori contro solo due o tre attaccanti avversari, in questo modo a centrocampo l’Inter ha perso uno o due giocatori. Serviva un gruppo più compatto, equilibrato e organico.
Solo così avrebbe potuto effettuare pressing, marcature e raddoppi. In Champions, di solito, si vince con l’iniziativa, il dominio del gioco e la collaborazione da parte di tutti gli undici giocatori in fase offensiva e difensiva. Antonio è un grande allenatore, solo lui può dare un senso a questa squadra. Un grande in bocca al lupo".
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