LEGGI ANCHE
Gasperini potrebbe essere la sua guida?
—«Gasperini è un maestro e se lo ha voluto significa che crede parecchio in lui. Dovrà aiutarlo nell’inserimento. Se l’Atalanta funzionerà bene come squadra, e cioè se troverà quella velocità e quei movimenti che l’hanno contraddistinta in passato, allora Scamacca potrà ambientarsi più facilmente».
E’ un’eresia pensare allo scudetto per l’Atalanta?
—«Nella vita può succedere di tutto, quindi anche questo. Io ne sarei felicissimo perché sarebbe il successo delle idee e del lavoro. Però in Italia quante sono le squadre “provinciali” che hanno vinto il campionato? Le ultime che ricordo sono Samp, Verona e Cagliari. Aggiungiamoci pure il Bologna e la Fiorentina, e il Torino di Gigi Radice. In sostanza bisogna concludere che l’Atalanta, per arrivare allo scudetto, dovrebbe andare contro la storia centenaria del nostro calcio. Di certo, comunque, possono lottare e già conquistare un posto in Champions League sarebbe da considerare un’impresa».
L’obiettivo della società è quello di essere competitivi in campionato e in Europa League. Pensa che sia possibile, grazie anche ai nuovi acquisti che sta facendo il club?
—«Mi pare un obiettivo raggiungibile. Guardiola, non un allenatore qualsiasi, che ha affrontato l’Atalanta in coppa, ha detto: “Giocare contro di loro è come andare dal dentista...”. Sono organizzati, conoscono il calcio, lo interpretano in modo moderno, hanno grande fisicità. E’ vero che c’è stato un leggero calo nelle ultime stagioni, ma sono convinto che Gasperini, anche grazie ai nuovi arrivi, potrà ritrovare la fluidità di manovra che ha sempre contraddistinto le sue squadre. Andatevi a guardare qualche gol dell’Atalanta nel periodo d’oro: azione che parte a destra e si conclude con il tiro vincente del laterale sinistro. Significa che c’è del lavoro dietro quella costruzione, c’è dell’impegno, c’è della fatica. E, di conseguenza, c’è anche della bellezza».
© RIPRODUZIONE RISERVATA