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Intervistato dal Corriere della Sera, Arrigo Sacchi traccia la sua personale grigliadi partenza del campionato che sta per iniziare: "Lo Scudetto lo rivincerà la Juve che ha una superiorità caratteriale. Anzi, mi correggo: solo la Juve può perderlo. Il Napoli però è la squadra che preferisco, la più armoniosa, come gioco è fra le tre migliori al mondo. E Sarri è un genio. Il Napoli è condannato alla perfezione. Ha collettivo eccezionale, idee, qualità. Però i singoli mancano di forza fisica, esperienza, storia. Quando c’è da stringere i denti nei momenti bui si perdono, e a un certo livello i momenti bui capitano. La strada però è giusta, ogni mese che passa il Napoli è migliore. L’anno scorso ha perso Higuain e poi anche Milik, eppure ha segnato più gol. Prima o poi sarà da scudetto, magari lo diventa già quest’anno. La Roma? Ogni ambiente ha le proprie caratteristiche sociologiche. Quando arrivai a Milano nel 1987 vedendo che per la strada tutti andavano di corsa subito pensai: questo è il posto perfetto per il pressing. Ecco, Roma è una città complessa, esigente. Sono arrivati secondi ma la gente non era contenta. Le milanesi? Società, squadra, individuo, in quest’ordine: l’organizzazione è piramidale, in cima c’è sempre il club. Quindi innanzi tutto c’è da capire come si muoveranno le nuove proprietà. Spalletti mi piace molto, ma già negli anni passati all’Inter c’erano buoni allenatori, eppure è andata male. Forse il problema era l’Inter, non l’allenatore".
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