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Che cosa pensa del tentativo di Spalletti di impostare a tre?
«Se non prova adesso, quando? È intelligente, lasciatelo lavorare. Ha dimostrato il suo valore vincendo un grande scudetto nel Napoli con quasi undici sconosciuti. E non caricate di responsabilità alcuni giocatori come Scamacca».
Perché?
«Perché se dite che deve sostenere l’Italia con i suoi gol gli fate un danno. Lo conosco, è un bravo ragazzo, un bel giocatore, ma caricarlo di responsabilità diventerebbe un problema. Totti in Nazionale non ha mai replicato la grandezza del club mentre tutti gli dicevano di prendere in mano l’Italia…».
Quindi con la Spagna abbiamo poche chance?
«Loro hanno scuola, tradizione, cultura. Spalletti ha due settimane per insegnare il suo gioco, loro hanno un anno di vantaggio perché già nei club giocano così. Però, se dai tutto, sei già vincente».
La Croazia prima o poi invecchierà?
«Sono stato in Croazia un anno fa a ricevere un premio. Erano tutti in sintonia sul tipo di gioco da praticare e mi dicevano: “Voi siete 60 milioni, siete una potenza, non siamo pochi”. E io ho risposto: “No, noi spesso siamo uno e voi undici”. Ci ha messo fuori dal Mondiale la Macedonia, capisce?».
Sinceramente, dove può arrivare questa Italia?
«Non sono un indovino, ma le assicuro che, se saremo umili, andremo avanti».
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