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La prima cosa, logico, è avere alle spalle un club con una proprietà solida che dà fiducia e risorse economiche agli uomini di mercato. Poi si deve scegliere la guida tecnica, e qui mi sembra che la conferma di Simone Inzaghi sia scontata, visto l’ottimo lavoro svolto negli ultimi anni. Dopo queste operazioni, è necessario valutare con attenzione, senza farsi prendere da facili sentimentalismi, il rendimento dei giocatori che sono in organico: bisogna capire chi ha reso al massimo, chi può dare ancora qualcosa di più e chi, invece, non è stato all’altezza della situazione.
Ogni decisione dev’essere figlia di queste analisi. Inoltre, cosa tutt’altro che secondaria, è importante dare all’allenatore i giocatori che chiede in base al tipo di gioco che intende sviluppare. Se un tecnico vuole un centravanti di sfondamento e il dirigente gli compra un centravanti di manovra non viene aiutato, e non si aiuta il club. Per questo mi auguro che gli allenatori abbiano un peso sempre maggiore nelle scelte di mercato: sono loro che vanno in campo tutti i giorni, che lavorano con la squadra, che hanno il compito di disegnare uno stile di gioco. I dirigenti, per quanto bravi ed esperti, non sono allenatori: questo non va mai dimenticato.
Certo che, dopo aver dimostrato di essere la più forte dell’attuale Serie A, l’Inter si sta prendendo un vantaggio importante anche per la prossima stagione.
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