danno la vita per il suo club. E pretende lo stesso dal club e dalla squadra. Poi Napoli non è diversa dal resto d’Italia: quando le cose vanno bene tutti ti esaltano, quando vanno male si inizia a sparargli addosso».
È curioso di vedere come andrà a finire?
—«Le squadre di Conte migliorano sempre, soprattutto se i presidenti danno ascolto ai suoi consigli: Antonio è uno che non si accontenta mai. E fa bene. E chi lo ingaggia sa bene cosa porta a casa. Come era con me, ha il fuoco dentro. Si fece male al ginocchio contro la Georgia, una delle ultime mie gare da ct, e vidi subito in lui la determinazione a ritornare in campo velocemente. È rimasto quello di allora. Io vedo una bella lotta per lo scudetto e chiedo una sola cosa ai tanti allenatori: fateci divertire».
Dicono che, come lei, i suoi allenamenti siano logoranti.
—«Poi si scordano di ricordare che Maldini si è ritirato a 42 anni, Baresi a 40, Costacurta a 41. Evidentemente allenarsi non significa massacrarli».
Si è spento l’eroe di Italia ‘90, Schillaci.
—«Un grande dolore. La prima volta che lo vidi ero al Parma e lui al Messina e mi fece gol. Uno dei volti più famosi del nostro calcio».
(Fonte: Il Mattino)
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