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Sala (direttore Expo): “Il derby? Io dico 1-1. Icardi merita la fascia. Balotelli, Ljajic…”

Riccardo Fusato

Tuttosport, oggi in edicola, ha intervistato in esclusiva, in occasione del derby, il direttore di Expo, Giuseppe Sala, tra l’altro, noto tifoso nerazzurro: Dottor Sala, se Expo fosse una squadra di calcio, lei ne sarebbe allenatore oppure...

Tuttosport, oggi in edicola, ha intervistato in esclusiva, in occasione del derby, il direttore di Expo, Giuseppe Sala, tra l'altro, noto tifoso nerazzurro:

Dottor Sala, se Expo fosse una squadra di calcio, lei ne sarebbe allenatore oppure direttore sportivo?Più allenatore, perché credo sia molto importante lavorare sulla motivazione di chi gestisce un’operazione del genere. Prima dell’apertura, Expo pareva una squadra un po’ in difficoltà con tante polemiche intorno e quello che ho cercato di fare è stato creare l’effetto bolla a protezione di quanto stavamo facendo. Ecco, lì mi sono sentito un po’... Mourinho perché dicevo ai miei di non preoccuparsi tanto c’ero io a fare da parafulmine... Mi sono molto esposto, magari anche esageratamente, per cercare che i miei fossero più tranquilli possibile e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Adesso che le cose vanno decisamente bene bisogna cambiare registro e il mio compito è lavorare sulla testa della gente affinché nessuno si rilassi perché mancano ancora cinquanta giorni alla chiusura e devono essere giorni di massima attenzione e concentrazione per non buttare via il buon lavoro fatto fino ad ora».

Cosa le piaceva di Mourinho?Il fatto che fosse “ossessivo” nella volontà di raggiungere l’obiettivo. In tal senso forse non ci ricordiamo cos’era l’Inter prima che arrivasse lui: una squadra che aveva sì vinto, ma che non aveva certo la forza per arrivare là dove è arrivata nella stagione del Triplete».

Sacchi o Trapattoni?Sacchi tutta la vita perché la variabilità di quanto succede a Expo ti costringe sempre a reinventarti. Meglio la zona, quindi, che è più presidio del territorio rispetto a quello della singola variabile com’è la marcatura a uomo».

Che effetto fa vedere Erick Thohir, un indonesiano, proprietario dell’Inter e Bee Taechaubol, un thailandese, prossimo azionista al 48% del Milan?Milano è sempre più internazionale, è nelle corde di queste città ed è quasi un dovere che sia aperta al mondo. Questo Expo, per esempio, è in occidente ma ha un’impronta molto orientale: su 54 paesi con un proprio padiglione, 28 sono a est dell’Italia. Il mondo va a est e nel nostro piccolo, pure a Expo c’è la presentazione di questa realtà geopolitica. A noi italiani poi piace il gusto orientale e pure gli orientali sono affascinati dalla nostra storia e dalla nostra cultura. E’ una commistione che a Expo funziona, speriamo funzioni pure per le due squadre di Milano».

Se Mancini e Mihajlovic fossero due padiglioni, sarebbero...Mancini è frizzante e innovativo come il padiglione della Corea. Mihajlovic lo abbino alla Germania: solida ma con un buon tasso di innovazione».

A proposito: Mihajlovic, anche pubblicamente, ha spesso criticato i suoi giocatori. Non c’è il rischio che alla lunga si possa generare un cortocircuito?Mihajlovic ha una personalità molto forte e se lo prendi non puoi certo chiedergli di snaturarsi. Però per lui il Milan è la prova della verità e i processi di adattamento poi devono funzionare. Quindi anche lui si deve adattare al club in cui è andato: io, che l’ho ammirato pure da calciatore, spero che non si snaturi, ma qualcosa dovrà cambiare nel suo modo di porsi perché la realtà milanese è molto particolare e difficile».

A cena con Roberto oppure con Sinisa? Con entrambi. Da Mancini vorrei prendere la fantasia, da Mihajlovic la determinazione».

Da interista come ha preso il ritorno di Balotelli al Milan? Calcisticamente non discuto le sue potenzialità che però non sono mai sfociate nella leadership che un giocatore così ammirato e pagato deve avere. Le squadre che hanno vinto negli ultimi anni sono state squadre in cui la capacità di far gruppo è stata molto presente. Balotelli quindi deve cambiare e penso che questa per lui sia proprio l’ultima chance».

Lei lo prenderebbe con sé nel suo staff a Expo?Onestamente no. Qui ho persone che funzionano perché hanno un bassissimo livello di protagonismo».

Lei ha palleggiato con Gallinari, illustrato il Padiglione Zero a Mancini e ospitato decine di altri sportivi a Expo. Chi manca alla “collezione”?Rossi e Totti. Per Valentino l’ostacolo è rappresentato dal fatto che la Motogp è arrivata nella fase cruciale della stagione e non è facile far combaciare gli impegni. Mentre su Totti stiamo lavorando: per me sarebbe un sogno averlo qui perché è il calcio italiano ed è un campione amatissimo da tutti, al di là della fede calcistica. Quindi... Aspetto Francesco all’Expo».

Da milanese, quanto fa male avere Inter e Milan fuori dalle coppe nell’anno di Expo e della Finale di Champions?E’ inammissibile ma questo mi sembra l’anno buono perché le milanesi possano tornare nelle prime tre. Da interista mi lascia molto fiduciosa la difesa con Murillo e Miranda. E Kondogbia è potenzialmente fortissimo».

Già, ma li vale tutti quei soldi?L’Inter lo ha pagato tanto però è giovane e può diventare un campione. Pensi che quando Yaya Touré è venuto a Expo si è seduto proprio lì dove ora è lei, gli ho confessato la mia fede calcistica e gli ho chiesto se sarebbe venuto all’Inter. Putroppo mi ha risposto: “E’ molto, molto complicato”. Ecco Kondogbia può essere un Touré del futuro». 

Se il Milan non dovesse costruire lo stadio sull’area Expo, sarebbe un’occasione persa?Sì perché quest’area ha una caratteristica unica, ovvero essere raggiungibile con una facilità incredibile. E’ un’area che ha un valore enorme dal punto di vista logistico».

Icardi capitano: è d’accordo?Sì perché ha dimostrato attaccamento alla maglia. Era capocannoniere e sicuramente avrà avuto delle offerte. Andare via per lui sarebbe stata la scelta più facile: il fatto che invece sia rimasto depone a suo favore. Poi il calcio vive pure di marketing e lui è un bel ragazzo, è esuberante e fa tanti gol».

Come finisce domenica? Uno a uno. Questa partita arriva comunque ancora troppo presto».

Però viste le difficoltà della Juve...Mah, secondo me loro sono ancora i favoriti: hanno problemi con gli infortuni però non hanno comprato male e Dybala è potenzialmente un campione». 

 L’uomo derby?Se Mancini lo fa giocare, dico Ljajic».