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Sala: “Inter e Milan insieme, no a Webuild. Vogliono stadio nuovo a San Siro e chiedono 3 cose”

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A seguito dell'incontro svoltosi questa mattina a Palazzo Marino tra Inter, Milan e i rappresentanti del Comune ha parlato il sindaco Beppe Sala
Andrea Della Sala Redattore 

A seguito dell'incontro svoltosi questa mattina a Palazzo Marino tra Inter, Milan e i rappresentanti del Comune ha parlato il sindaco Beppe Sala sulla questione stadio ai cronisti presenti, tra cui l'inviato di Fcinter1908:

Appena terminato l'incontro con le due squadre, presenti sia il management che i rappresentanti delle proprietà. Noto che anche con la nuova proprietà dell'Inter l'accordo e l'unità di intenti delle squadre è molto forte. Ed è una cosa positiva in sé. Le due squadre hanno fatto lunghe analisi di fattibilità tecniche ed economiche rispetto alla ristrutturazione di San Siro, partendo da WeBulid ma cercando di ficcare le ipotesi realistiche di ristrutturazione. Sono arrivate alla conclusione che non è ristrutturabile, o per lo meno a costi accessibili e che quindi non considerano l'ipotesi San Siro come si era pensato negli ultimi mesi fattibile. 


La loro proposta è di tornare sull'idea di un nuovo stadio nell'area di San Siro. Processo molto lungo. Ho rivisto quattro delibere, un dibattito pubblico, una delibera comunale, la resistenza all'idea del referendum. C'è dietro tanto lavoro, non si riparte da zero, ma da una serie di atti già fatti. Per poter dire con certezza che si procederà in questa direzione ci sono 3 cose che chiedono le squadre e una che chiedo io. Le squadre chiedono: primo, qual è il valore di San Siro e delle aree, essendo chiaro che questa valutazione è stata affidata all'agenzia delle entrate. Noi ci aspettiamo in questi giorni una prima valutazione, in ottica di cessione di stadio e aree alle squadre. Il valore partendo dal presupposto che quel valore è un vincolo perché noi non possiamo cedere per un fatto di responsabilità amministrativa a un prezzo inferiore. Non abbiamo nessuna intenzione di speculare sul valore. 

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Seconda questione: capire più in dettaglio il vincolo della sovrintendenza, in ottica di cambio di proprietà, qualora lo stadio diventasse di proprietà delle squadre. Abbiamo fissato un incontro con la sovrintendenza e le squadre per settimana prossima. Terza richiesta: i tempi per l'operazione. Partendo da oggi da qua al momento in cui loro possono diventare proprietari di stadio e area. Ci devono presentare un progetto a breve termine, che contiene il nuovo stadio e la rifunzionalizzazione di San Siro. Per questo le squadre hanno mostrato grande disponibilità.

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Io ne ho chiesta una sola: noi lavoreremo per questi tre aspetti, ma per avviare operativamente le procedure ho bisogno della conferma che quella sarà l’unica ipotesi per loro. Incontro con grande serenità. Io ho lavorato per cercare di tutelare San Siroe la speranza che il progetto WeBuild fosse accettabile. Era la mia volontà politiche, poi i conti li fanno le squadre, gli investitori sono loro. Se mi dicono che avendoci lavorato approfonditamente pensano che la cifra della ristrutturazione sia molto molto elevata e a loro non conviene non posso eccepire nulla. Posso vedere positivamente l’idea di rimanere a Milano. Dobbiamo essere rapidi nel dare quello che loro chiedono, ma nel momento in cui si dichiareranno soddisfatti chiederò di avere certezza che quella è la via.

Anche per i milanesi, per i tifosi, questa è una lunga storia. Non è facile realizzare stadi in Italia. C'è grande complessità quindi a questo punto questo deve essere l’idea che l'idea sia senza altre incertezze. San Siro diventerebbe di proprietà delle società? Assolutamente. Noi dobbiamo fare un bando pubblico in cui metteremo in vendita San Siro e le aree quindi assolutamente sì. Su cosa su come funziona ci stanno lavorando, io oggi non so dire. Si evita vincolo? Credo che possa essere rimodulato. Che rimanga in mano pubblica, ma in mano privata può cambiare la cosa. Rifunzionalizzazione non sportiva? Ci stanno lavorando, non riesco a dirlo. Credo nella loro sincerità quando l'hanno detto quando mi dicono che ci hanno lavorato veramente a fondo sull'ipotesi di conservare San Siro. Quindi da qui ripartono.

La cosa positiva è che considerano comunque la presenza a Milano importante. La presenza dell'area importante quindi oggi io non sono in condizioni di chiedere “Abbandonate le altre più altre ipotesi” finché non gli do le informazioni che che mi ha chiesto. Resistenza di comitati e ambientalisti? Il Consiglio Comunale ha deliberato. Le resistenze ci sono su tutto e figuriamoci se non ci sono su una cosa così divisibile per uno stadio io però sto alle regole.

Indice 0,35? È un vincolo. Tempistiche? L’Agenzia delle Entrate mi aveva promesso intorno a metà febbraio una prima valutazione. Abbattimento? Difficile, lo sanno anche le società. L’impianto potrebbe essere alleggerito. Garanzie sullo stop per Rozzano e San Donato? Oggi non posso chiederle, quando fornirò i dati a loro necessari sarò costretto.

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Passo indietro formale? Oggi non è un tema, lo porrò più avanti. Non voglio dire una parola in più da qui a quando si deciderà rispetto ai due possibili impianti, su cui in passato mi sono espresso in modo critico. I club? È chiaro che mi mancano due anni o forse qualcosa di più che non è un tempo lunghissimo ed è chiaro che tutto va fatto abbastanza rapidamente. Io ci metto la faccia nel momento in cui sono sicuro che non si cambi un'altra volta. Quindi ho spiegato loro che rispetto al mio ruolo ci sono delle caratteristiche tecnico-amministrative e poi ci sono le questioni politiche.

Capisco il disorientamento di tifosi cittadini ne abbiamo viste tante e io spero ardentemente che questa sia l’unica. Se mi posso permettere credo che le premesse ci siano tutti però vedremo quando ci sarà la luce verde. Febbraio? No, ci riaggiorneremo prima. Rimpianto per il 2019? Stiamo parlando di un investimento molto significativo. Ora avere due proprietà solide - e noi molto spesso diciamo le nostre non sono società indebitate ma i debiti possono essere sulle proprietà - e quindi dipende anche da chi sono le proprietà. Ora le due compagini sono molto solide e lavorano insieme e questo è molto positivo"

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