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Salihamidzic: “Bayern e Barça non sono già qualificate. Con l’Inter sarà dura”

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Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il manager del Bayern ha parlato della gara di Champions di questa sera con l'Inter

Andrea Della Sala

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il manager del Bayern Hasan Salihamidzic ha parlato della gara di Champions di questa sera con l'Inter:

Qual è la ricetta di un successo che si ripete?

«Non c’è un segreto, sono sempre le persone che fanno tanto per il club. Per 30 o 40 anni c’erano Hoeness e Rummenigge che hanno lavorato duramente, hanno costruito la strada quando i tempi erano duri. Si può dire che l’ascesa è cominciata quando Hoeness ha venduto proprio Rummenigge all’Inter, negli anni 80: debiti cancellati e da lì è nata la storia di un successo».

Se l’Inter ha favorito lo sviluppo del Bayern di oggi, questa può essere quasi una partita tra parenti?

«E’ vero. Adesso ci siamo io e Oliver Kahn. Proviamo sempre a costruire una buona squadra, anche quest’anno crediamo di averlo fatto. Come? In una frase: lavoro duro e avere il meglio dalla nostra situazione finanziaria»

Oggi sarà più difficile per l’Inter o per il Bayern, visti gli ultimi risultati in campionato?

«Conosco il calcio italiano, so come si gioca, per noi sarà molto difficile. Il gruppo è duro»

Bayern e Barcellona sono favorite. Può inserirsi l’Inter?

«Per me non è così. Si deve prima giocare, non si può pensare che Barcellona e Bayern siano già agli ottavi. Non faremo questo errore. Noi abbiamo una buona squadra, ma giochiamo contro club forti. Servono concentrazione e focus sull’avversario».

All’Inter mancherà Lukaku: quanto pesa?

«Romelu è importante, ma penso che al suo posto giocherà Dzeko. Lo conosco molto bene, è bosniaco come me. Può fare la differenza, lo si è visto. Per noi non cambia tanto».

Lei ha detto che Nagelsmann è un colpo di fortuna per il Bayern. Perché?

«Perché viene dalla regione, è nato vicino a Monaco, sa come è la cultura del club, della città e della gente. Avevamo visto che la sua idea di calcio era buona, ci piaceva. L’abbiamo portato da noi. Fa un lavoro che non può essere migliore, perché capisce il club, noi, le situazioni. Pensa a cosa si può fare, anche sul piano finanziario. E’ molto intelligente e comunicativo. Ci capiamo e per questo è un lavoro perfetto»

 

 

 

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