Intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, Giovanni Castelli, agronomo della Lega, ha parlato così della pessima condizione del manto di San Siro: «Esteticamente non è il massimo, ma rispetta i parametri Uefa in fatto di anti infortunistica e livello di prestazione. Non è neppure la stagione peggiore: l’anno spartiacque è il 2014, dopo un campionato durante il quale abbiamo cambiato il campo dieci volte. Ma giocando con questa frequenza, anche a 24 ore di distanza tra una partita e l’altra, qualsiasi prato soffrirebbe. Finché ci saranno due squadre che giocano anche le coppe in uno stesso stadio, il problema si riproporrà.
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San Siro soffre, l’agronomo: “Rispetta i parametri Uefa. E’ sotto stress perché…”
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Da Milan-Juve al derby abbiamo due settimane: una servirebbe per sostituire il campo, una per cucirlo. Dovrebbe funzionare tutto alla perfezione: non dovrebbe piovere, gelare, nevicare. Non dovrebbe esserci un intoppo nei trasporti. San Siro ha tutto quello che serve, tutti i sistemi più moderni. Ma si gioca troppo e questo è il dazio da pagare, come succede, anche se in maniera diversa, a Roma e Genova. Di solito il terreno ibrido se la cava bene per tutta la stagione, però con questo superlavoro qualsiasi ibrido darebbe problemi. Il peccato originale è la Nations League che ci ha impedito di utilizzare la pausa di ottobre per intervenire. A gennaio non può essere la stessa cosa. E in coppa Italia, pochi giorni dopo il derby, si ripresenterà la solita situazione di stress».
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