Col progetto 'Populous' che si sta spegnendo ed Inter e Milan che prendono strade separate, il vecchio San Siro rischia di rimanere una patata bollente nelle mani del Comune di Milano.
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San Siro resta vuoto? Dalla gestione senza 8 mln alla demolizione, le ipotesi
"Non lo vuole più nessuno" ha detto ieri il sindaco Beppe Sala parlando del 'Meazza', un impianto che rischia di cambiare la propria natura:
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"Da mausoleo intoccabile a futuro scheletro vuoto, in mezzo a un quartiere che nel progetto originario rossonerazzurro sarebbe stato in parte riqualificato" scrive La Gazzetta dello Sport.
L'Inter ha scelto Assago ma lo stesso sindaco spera in un periodo di transizione sempre al 'Meazza':
"Sala non si metterà di traverso ai club, anche se ha dichiarato di sperare che l’Inter rimanga nel vecchio San Siro per un periodo transitorio: in realtà è proprio questo ciò che il management dei nerazzurri intende evitare a ogni costo".
Il comitato "Sì Meazza" non valuta minimamente l'ipotesi abbattimento e pensa al futuro:
"Propone di affidare lo stadio tramite gara internazionale a uno o più soggetti esterni, che gestiscano la struttura a 360 gradi e per 365 giorni".
Più musica e arte e meno calcio.
Senza le due squadre, la gestione tornerebbe nelle mani del Comune, ma senza i ricavi dell'affitto, che nella stagione 21/22 sono stati di 8,5 milioni di euro.
E sul tema demolizione e il vincolo che vige la Rosea fa il punto:
"Per le due società questa possibilità semplicemente non è ma esistita perché la Sovrintendenza si era già espressa sul tema nella primavera del 2019. Al di là delle continue picconate del sottosegretario Vittorio Sgarbi, si sapeva che sarebbe stata solo la nuova sovrintendente, l’architetto Emanuela Carpani, a poter decidere sul tema. [...] Nel dettaglio, su San Siro il vincolo potrebbe scattare solo una volta che l’impianto maturerà 70 anni di vita, ovvero nel 2025".
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