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San Siro, nuovo scontro: Il Comune rifà i conti e taglia lo sconto Covid. Inter e Milan…

Gianni Pampinella

L’ultimo braccio di ferro riguarda il pagamento del canone di concessione dello stadio per gli anni 2019-2020 e 2020-2021

Il Comune di Milano rifà i conti e taglia lo sconto Covid sull’affitto di San Siro. È quanto riporta il Corriere della Sera che aggiunge un ulteriore capitolo nella lunga saga di polemiche per la costruzione del nuovo stadio. Come riporta il quotidiano, l’ultimo braccio di ferro riguarda il pagamento del canone di concessione dello stadio per gli anni 2019-2020 e 2020-2021. "Da contratto, la cifra che le squadre avrebbero dovuto versare a Palazzo Marino era di 9 milioni e 400mila euro sia per il 2019-2020 sia per il 2020-2021. Solo che i due anni in questione sono stati gli anni dove il Covid ha impazzato con chiusura degli stadi per un lungo periodo di tempo". 

"A ottobre dell’anno scorso il Comune, dopo aver preso visione dei bilanci delle squadre, accorda una riduzione del canone: 7 milioni e 200 mila euro per la stagione 2019-2020 e 7 milioni e 500mila per il 2020-2021. Lo sconto è rispettivamente di 2 milioni e 200 mila euro e di 1 milione e 900 mila per gli anni successivi".

"Troppo poco e non proporzionato al danno subito con la chiusura dell’impianto al pubblico secondo le squadre che contestano le cifre del Comune e chiedono il riesame della pratica. Cosa che pur con qualche mese di ritardo è effettivamente successa e pochi giorni fa è arrivata la doccia fredda. Palazzo Marino ha ripreso in mano i bilanci, ha controllato la voce ricavi e ha rifatto i conti. Da una parte conferma, anzi aggiunge uno sconto di 100mila euro al canone del 2019-2020 che così si riduce a 7 milioni e 100mila euro, ma dall’altra alza l’asticella del 2020-2021 di 1 milione e 700 mila euro, portando il canone a 9 milioni e 200mila euro, poco al di sotto dell’affitto da pagare in un anno normale".

"Questa nuova decisione ha chiaramente lasciato le squadre, che già non erano contente prima, con l’amaro in bocca. Ma prima di aprire una nuova schermaglia hanno preferito chiedere un incontro con Palazzo Marino per capire i criteri con cui sono stati fatti i calcoli. In agenda c’è però anche un altro incontro, quello dei club con il coordinatore del dibattito pubblico Andrea Pillon, previsto entro la fine della settimana".

(Corriere della Sera)