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San Siro, Ordine architetti: “C’è chi esulta. Creato un mostro e cancellato futuro quartiere”

San Siro, Ordine architetti: “C’è chi esulta. Creato un mostro e cancellato futuro quartiere” - immagine 1
'intenzione di Inter e Milan sembra ormai chiara, riguardo il tema stadio: abbandonare San Siro e l'area del Meazza: che fare ora?
Marco Macca Redattore 

L'intenzione di Inter e Milan sembra ormai chiara, riguardo il tema stadio: abbandonare San Siro e l'area del Meazza e costruire un nuovo impianto fuori dal territorio del comune di Milano. Una decisione che arriva dopo le lungaggini burocratiche e le indecisioni politiche. Ora, però, si pone il problema del futuro dello stesso San Siro. Intervistato dal Corriere della Sera, Federico Aldini, presidente dell’Ordine degli architetti milanesi, ha parlato così:

Inter Meazza

"E adesso che cosa ne facciamo di tutti i progetti sull’area di San Siro? Non doveva succedere. Bisognava arrivare più preparati al Dibattito pubblico: la precedente Sovrintendenza poteva dare un parere prima e il Comune doveva sollecitarlo, prevedendo già soluzioni alternative. Invece sembra che il Dibattito sia stato inutile e che i progetti del cosiddetto Mosaico San Siro, sulla ricucitura di un quartiere diviso, degradato e pieno di contraddizioni non abbiano avuto alcun peso sulla decisione. Mi spaventa che ci sia chi parli del risparmio di CO2, senza capire che è stato creato un mostro".


San Siro, Ordine architetti: “C’è chi esulta. Creato un mostro e cancellato futuro quartiere”- immagine 3

"Come se costruire altri due stadi al di fuori di un’area condivisa e da sempre codificata come Cittadella dello sport milanese, dove era appena arrivato anche il metrò, avesse minori effetti ambientali. Quali funzioni ospiterà lo stadio? I concerti sono contestati dai residenti, la struttura ha problemi di stabilità e parti inagibili con costi di 10 milioni l’anno insostenibili per il Comune. E c’è anche chi gioisce. La Sovrintendenza poteva valutare meglio, considerando anche l’equilibrio di danni e benefici all’intero sistema città: il destino dello stadio, di fronte a un quartiere, passa in secondo piano".

(Fonte: Corriere della Sera)

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