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"Pertanto - sintetizzano i garanti - allo stato non risulta sussistente un interesse del Comitato referendario che legittimi l'ammissione delle richieste referendarie. Non avrebbe senso, a fronte della complessità amministrativa e degli elevati costi pubblici necessari allo svolgimento del referendum, darvi corso in assenza di un perdurante interesse concreto ed attuale".
I garanti bocciano su tutta la linea l'ipotesi di un restauro di San Siro ricordando che secondo la Direzione Rigenerazione Urbana del Comune "l'eventuale ristrutturazione dello stadio Meazza ridurrebbe significativamente la capienza dello stadio durante il corso dei lavori (previsti in circa 6 anni)". In caso, poi, di costruzione di un nuovo impianto, prosegue, l'Ufficio, tutti i costi di realizzazione (compresi quelli per le funzioni urbane accessorie, spazi e strutture pubbliche e di uso pubblico) sarebbero in capo a Inter e Milan mentre il restauro del Meazza peserebbe sulle casse del Comune visto che le due squadre "ritengono la realizzazione di una nuova struttura di livello internazionale l'unico scenario possibile". Secondo la Direzione Lavoro Giovani e Sport, Palazzo Marino non potrebbe sostenere gli alti costi di utilizzo e mantenimento (circa 5 milioni annui solo di gestione straordinaria) di uno stadio di grande capienza come il Meazza senza che vi partecipino le squadre.
(Ansa)
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