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L'ha vinta 10 volte, come Madrid, ma è l'unica città ad averlo fatto con due squadre diverse. Eppure a Milano da due anni la Champions League è solo una chimera, al massimo un modo per passare martedì e mercoledì sera davanti alla tv. L'appuntamento è per il 28 maggio con la finale che si giocherà a San Siro, ma lo stadio dovrà essere consegnato 'chiavi in mano' alla Uefa fra meno di quattro settimane, il 18. Un test che i due club e il Comune non possono fallire, anche perché in ballo c'è un evento seguito da 200 milioni di telespettatori, con 50-60 milioni di euro di indotto per la città. L'organo di governo del calcio europeo ha già manifestato a fine marzo il proprio disappunto perché i lavori di ammodernamento non sono stati conclusi a fine 2015, come si attendeva. Dietro i ritardi c'è soprattutto la difficile convivenza fra le due società, che ancora non hanno idee e modalità definite per la gestione condivisa dell'impianto, inevitabile dopo la scelta del Milan di abbandonare l'opzione Portello. Il cronoprogramma è rispettato, assicurano dal Comune, comprendendo però la preoccupazione dei dirigenti Uefa, che tengono sotto stretto controllo l'evoluzione dei lavori. Negli ultimi due giorni gli uomini Uefa hanno fatto un sopralluogo allo stadio (e negli hotel che potrebbero ospitare le squadre), assieme ai rappresentanti delle semifinaliste, Manchester City, Real Madrid, Atletico e Bayern Monaco. Nelle prossime settimane sono previsti altri blitz e dal 15 maggio la loro presenza sarà fissa a Milano fino alla partita.
Per ora l’opera più critica è quella delle due sale executive da 500 posti sotto la tribuna arancio del primo anello, che dovrebbe essere pronta per il 30 aprile. Nel primo anello sono state inoltre modificate le divisioni fra settori, sostituite da lastre di vetro più basse, di un metro e 10. Per motivi di sicurezza restano invece al secondo anello le barriere ai limiti delle curve. E per la paura dei tifosi violenti, le reti che impediscono il lancio di oggetti dal terzo al secondo anello saranno rimosse solo per la finale e riposizionate (nuove) subito dopo. Resta anche da ampliare la tribuna stampa a 900 postazioni. La capienza per il 28 maggio sarà ridotta a 71.800 posti e alla fine dei lavori San Siro ne perderà duemila rispetto ai circa 80mila attuali. Fuori dallo stadio sorgerà una hospitality istituzionale da 9.500 posti nei 13 ettari dell’area ex Trotto, che per l’occasione è stata concessa in comodato gratuito da Snai al Comune (che l’ha messa a disposizione di Figc e Uefa) e in futuro potrebbe rientrare nei piani di sfruttamento commerciale di San Siro di Inter e Milan. Fra piazza Duomo e il Castello Sforzesco saranno previsti eventi sportivi e non, mentre i punti di ritrovo per i tifosi delle due finaliste saranno Pagano e Piazza Duca d’Aosta. Dalla Stazione Centrale partirà inoltre un treno speciale che in trentacinque minuti collegherà Milano a Reggio Emilia, sede della finale della Champions femminile in programma il 26 maggio.
(Tuttosport)
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