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Carpani ha chiarito che attualmente non esiste un vincolo sul secondo anello, costruito negli anni Cinquanta, perché non ha ancora raggiunto i 70 anni di età, requisito che scatterà alla fine del 2025. Tuttavia, ha precisato che il secondo anello potrebbe comunque avere un interesse architettonico semplice e che il passaggio di proprietà da pubblico a privato non attiverà automaticamente il vincolo. Se il trasferimento avverrà prima, la tutela de iure decadrà.
Tuttavia, ha ribadito che la priorità è avere un progetto convincente e condiviso, che possa resistere anche in caso di un eventuale vincolo privato. San Siro, infatti, non è stato progettato integralmente da un architetto come il Franchi di Firenze, ma è frutto di interventi successivi: «È come una cipolla, con primo, secondo e terzo anello. Non è facile gestirlo. Anche se la tutela de iure decadrà, ci aspettiamo lealtà reciproca». Ha poi ricordato che il progetto richiede una condivisione, considerando i vincoli paesaggistici e monumentali che circondano la zona.
Tornare al progetto del 2019 potrebbe essere l’ultima occasione per evitare che Milan e Inter si spostino a San Donato o Rozzano, lasciando San Siro vuoto. Carpani ha dichiarato: «Dobbiamo evitarlo, sarebbe una sconfitta per tutti, anche per la conservazione del patrimonio. Una struttura abbandonata e senza funzioni si degrada, e non conviene a nessuno». L’incontro è stato descritto come costruttivo e rigoroso. I club hanno capito che almeno una parte dello stadio andrà conservata, ma hanno confermato che la rifunzionalizzazione porterà più verde, meno consumo di suolo e una rigenerazione del quartiere", si legge.
(Fonte: calcioefinanza.it)
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