A Tuttosport, Fabiano Santacroce, ex difensore del Napoli e vittima in passato di razzismo, è tornato a parlare del caso Acerbi-Juan Jesus
Intervistato da Tuttosport, Fabiano Santacroce, ex difensore del Napoli e vittima in passato di episodi di razzismo, è tornato a parlare del caso Acerbi-Juan Jesus:
Che idea si è fatto di quanto accaduto tra Acerbi e Juan Jesus?
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«Stavo guardando con mia figlia la partita, appena ho visto Juan Jesus con l’arbitro ho capito di cosa si trattasse. Si vedeva che lo stesse richiamando non per un altro tipo di gesto scorretto. Mi è dispiaciuto che una cosa così sia accaduta in un match di questa risonanza, sotto gli occhi di tanti ragazzi. Juan Jesus ha affrontato la situazione con una signorilità pazzesca, è stato molto più che bravo».
Cosa si aspettava da Acerbi?
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«Più intelligenza. Le spiego: sarebbe stato molto meglio per lui non parlare. Sentire quelle spiegazioni è stato più schifoso dell’eventuale gesto in sé. C’è una linea sottile tra il razzismo vero e puro e voler offendere una persona di colore con ignoranza. Per me Acerbi non è razzista, non è uno skinhead. Ma chi non capisce che quel tipo di offesa va a fare proprio male a una persona di colore è sinonimo di molta, molta, molta ignoranza».
Che tipo di sanzione si aspetta per Acerbi?
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«Io non cerco un capro espiatorio. Non lo reputo un razzista vero, ma se ha proferito quelle parole, è giusto che venga squalificato. Altrimenti mi sembrerebbe un’assurdità indossare la maglia con scritto: “No al razzismo”. Le sue eventuali scuse? Avrebbe dovuto farle subito, come ha fatto in campo a Juan Jesus. Adesso dovrebbe cambiare versione».