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Getty Images
Intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, Carlos Santillana, ex centravanti del Real Madrid, ha parlato così in vista della gara di Champions League di stasera contro l'Inter.
Santillana, per i tifosi dell’Inter lei è un sadico.
«Ho solo difeso la mia maglia bianca in ogni modo. Con le mie armi: stacco e coordinazione. E non ho nulla contro l’Inter, anzi: ricordo il tifo meraviglioso di Milano e la grande squadra che avevano. Abbiamo combattuto, ma è rimasta grande stima».
Come nascevano le rimonte?
«Non eravamo fatti per le trasferte e a San Siro perdevamo male. Ma al Bernabeu cambiava tutto: pesava l’ambiente, assediavamo l’area, giocavamo duro, allungavamo le partite. Così abbiamo salvato la pelle».
A volte, però, volava qualcosa di troppo dalle tribune...
«La biglia a Bergomi nel 3-0 del 1985 è un episodio spiacevole. Noi per primi andammo a calmare i tifosi, a dire di finirla».
La foto di lei che fluttua in area su Altobelli ha fatto epoca.
«Altobelli è uno tra i migliori che ho visto: tutta la mia generazione lo ammirava. Quello della foto era il mio primo gol all’Inter, Coppa Campioni ‘81: prendo posizione mentre sono distratti. Nella semifinale Uefa ‘85 ho segnato a Zenga con un colpo di testa più difficile. Quella volta, dopo il 2-0 di San Siro, l’Inter era sicura di avercela fatta. Juanito nel tunnel urlò in uno strano italiano: Noventa minuti en el Bernabeu son... molto longos».
E di questa sfida che dice?
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