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Santin (Gialappa’s): “Finora stagione allucinante. Ora ho fiducia in Pioli. Su Moratti…”

Marco Santin, storico membro della Gialappa's Band, ha parlato del momento vissuto dalla sua Inter. Questo il suo pensiero, da tifoso e da piccolo azionista

Dario Di Noi

Per avvicinarsi al derby della Madonnina in programma domenica sera, Tuttosport ha pensato di proporre una doppia intervista: una proveniente dalla sponda rossonera, l’altra dal fronte nerazzurro. Perciò, il noto quotidiano torinese ha intervistato Marco Santin, storico membro della Gialappas’s Band e tifosissimo dell’Inter, oltre che detentore di una piccola quota di azioni della società.

Come definirebbe la stagione dell'Inter finora?

«Drammatica (ride, n.d.r.). Oppure allucinante, perché l'Inter non può trovarsi praticamente fuori dall'Europa League e veleggiare tra l'ottavo e il decimo posto in campionato. Di questa stagione in questo momento non c'è nulla da salvare. E bisogna considerare che ripartiamo da zero a novembre con un nuovo allenatore. È anche vero, però, che di tempo per migliorare ce n'è tantissimo. L'anno scorso siamo partiti alla grande e ci siamo sgonfiati dopo. Speriamo che quest'anno succeda il contrario e quindi che questo tempo non sia stato perso». 

Questa è anche la prima stagione con Suning. Come valuta l'operato della nuova proprietà finora? 

«Suning ha bisogno di tempo, però ha fatto da subito un ottimo mercato. Sotto quell'aspetto sono state gettate delle basi importanti per il futuro. Sono stati acquistati dei giocatori giovani ai quali bisognerà dare il tempo di crescere. Poi probabilmente serve tempo anche a loro per inserirsi al meglio nel calcio italiano. I problemi della squadra nascono perché abbiamo saltato gran parte della preparazione estiva e poi si è scelto un allenatore che non conosceva il calcio italiano. La scelta di Pioli al momento dell'esonero di Mancini, secondo me, avrebbe avuto più senso. E se fossimo stati nella stessa situazione di classifica in questo momento, allora forse avrei detto che era giusto andare avanti, per dare fiducia a un progetto».  

È Pioli l'allenatore giusto per raddrizzare la stagione? 

«Io tifavo per lui, tra i nomi fatti per succedere a De Boer mi sembrava quello più convincente. De Boer, invece, non mi ha mai convinto. Non solo non aveva una grande conoscenza del calcio italiano, ma anche dei giocatori che aveva a disposizione. Quindi ero per il cambio e non avrei mai scelto un altro allenatore che non conoscesse i meccanismi della Serie A. Sennò, straniero per straniero, tanto valeva tenersi De Boer».  

Oltre a Pioli, ad Appiano è tornato Walter Samuel. Le fa piacere rivederlo? 

«Mi fa piacere rivedere Samuel che conosco personalmente ed è un bravissimo ragazzo, molto serio, ma purtroppo non andrà in campo lui e non sarà lui a cambiare le sorti dell'Inter». 

A proposito di ritorni, molti tifosi invocano quello di Moratti in società. Lei sarebbe favorevole? 

«Da tifoso, penso che debba decidere lui e solo lui. Moratti è una figura importante per tutti gli interisti, ma vorrei che rientrasse solo se se la sentisse, non perché tirato per la giacchetta. Lui è stato la storia dell'Inter insieme alla sua famiglia. Io sarei solo contento se tornasse».  

Secondo lei, che derby sarà? 

«Un derby pazzo, com'è pazza l'Inter, che quest'anno non dà certezze. Potrebbero fare di tutto in una partita dove si sovvertono le logiche». 

Del Milan cosa teme di più? 

«Tutto, perché è il Milan ed è il derby. Il Milan per me è l’antagonista, più ancora della Juve, quindi vivo in ansia tutta la settimana. Infatti di derby preferirei non parlarne più».

(Tuttosport)