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Sarri: “C. Ronaldo gestione non semplice. Juve? Scudetto dato per scontato. Lazzari…”

Gianni Pampinella

Le dichiarazioni del neo allenatore della Lazio

Maurizio Sarri rompe il silenzio. Ospite di Sport Italia, il nuovo tecnico della Lazio racconta come ha vissuto l'ultimo anno senza una squadra. "Sono stato con la famiglia, ho letto tantissimo, ho visto tante partite e soprattutto ho fatto la cosa che amo di più, guardare tanto ciclismo. Non mi è pesato tanto stare fuori perché vedere gli stadi vuoti mi dava un grande senso di tristezza. Lo scudetto? Era dato da scontato all'esterno e anche all'interno. Abbiamo vinto uno scudetto senza festeggiarlo, ognuno ha cenato per conto suo. Probabilmente l'anno giusto sarebbe stato questo, dopo un quarto posto e ho visto che hanno festeggiato. L'anno giusto per andare alla Juve sarebbe questo, dove hanno raggiunto il quarto posto. Credo che lo scudetto sia stato poco festeggiato, quando una squadra viene da tanti scudetti vinti, può dare tutto per scontato, ma nel calcio non è mai così"

"Ritorno a Napoli a gennaio? Non avevo la certezza di poter essere utile in corsa, non c’erano tanti presupposti. Sarei stato disponibile a luglio per il Napoli. È vera la chiamata a gennaio del Napoli, ma non c’è stata trattativa".

"Come si gestisce Ronaldo? La gestione è chiaramente non semplice, Ronaldo è una multinazionale che quindi ha anche degli interessi personali che devi far abbinare con gli interessi della squadra, è una gestione difficile sotto tutti i punti di vista. È chiaro che rappresenta che può andare oltre anche alla società. Negli ultimi anni sento parlare molto dei giocatori e poco delle squadre. Diverbio con Nedved? C'erano normali discussioni post partita. Non mi è piaciuto che la squadra dopo aver praticamente vinto il campionato avesse staccato la spina. Non mi piacciono questi atteggiamenti, perché staccare la spina e riattaccarla dopo non è semplice".

"Mourinho? È roba giornalistica. Né io potrò segnare, né Mourinho potrà salvare un gol. I giocatori contano più degli allenatori. Quando un allenatore si diverte lo trasmette e dopo un po' di tempo iniziano a divertirsi i giocatori. Lo scudetto perso in albergo? La realtà è che la squadra aveva visto uno spiraglio aperto e se lo è visto chiudere in due minuti. Quando sono salito in camera ho visto giocatori piangere per le scale: c'è stato un contraccolpo feroce, come se fosse finito un sogno dopo quegli episodi discutibili".

"Lazzari nel 433? Quando un giocatore ha la gamba che ha questo ragazzo, si può adattare a tutto" .

(Sport Italia)