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"Da un certo punto di vista, gli allenatori stanno risolvendo un'errata valutazione delle dirigenze. L’Inter ha infatti pagato Sanchez per andare via due estati fa mentre il Milan ha investito 8 milioni su Adli senza mai crederci: strane manovre. Se il cileno ha tolto il disturbo in cambio di una buonuscita da oltre 3 milioni, al francese è stato chiesto di trovarsi una sistemazione a inizio estate. A raccontarlo è stato Adli: «Pioli era stato chiaro a inizio ritiro: “Non giocherai”. Ma io ho detto ai miei compagni: “Tranquilli, giocherò”». Forse Adli aveva intravisto una mancanza in regia con un occhio più attento della dirigenza che voleva venderlo. E lì, in quel ruolo, ha cominciato ad allenarsi. Il cileno, invece, ha capito che la società ha dovuto rinunciare a lui per fare spazio al ritorno e all'ingaggio di Lukaku. Ma, dopo un anno al Marsiglia e lo svincolo, ha atteso l’Inter per tutta estate, rifiutando altre offerte, anche economicamente più vantaggiose. Entrambi i giocatori hanno scommesso su loro stessi, convincendosi che sarebbero stati più utili di quanto pensavano i club. Hanno avuto ragione. Da problemi, ora, il francese e il cileno diventano soluzioni. Le uniche, peraltro. E questo mette in luce i limiti del mercato delle due
società"
"È infatti strano che il Milan, consapevole di aver bisogno di registi per il nuovo sistema (e che Bennacer sarebbe stato indisponibile fino all’inverno), non ne abbia acquistato nemmeno uno. E fa riflettere che l’Inter abbia preferito un settimo centrocampista ad un quinto attaccante, pur nella convinzione che Arnautovic e lo stesso Sanchez sono 34enni reduci da annate ricche di problemi fisici"
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